Considerazioni circa il diaconato femminile
Ormai i tempi sono maturi
Da tempo nella Chiesa fervono le discussioni circa l’opportunità o la necessità del ripristino del diaconato femminile, che esistette già nei primi secoli per quelle donne che assistevano le donne che ricevevano il battesimo.
La discussione rischia di essere viziata dall’equivoco per il fatto che alcuni confondono il diaconato ordinato, proprio del sacramento dell’Ordine, col diaconato istituito, basato sulla Cresima. E ciò avviene perché questi tali non accettano la dottrina della Chiesa secondo la quale mentre il diaconato ordinato è riservato all’uomo maschio, il diaconato istituito può essere concesso anche alla donna. Per questo quei tali vorrebbero che anche alla donna fosse aperta la strada per poter ricevere il sacramento dell’Ordine e il primo passo sarebbe il diaconato.
Cominciamo allora col chiarire che cosa è il diaconato ordinato e in che consiste la sua differenza da quello istituito. L’esistenza del diaconato ordinato, ossia come grado minimo del sacramento dell’Ordine non risulta esplicitamente dalla volontà di Cristo così come ci è riferita dal Nuovo Testamento, che si limita a riferire l’istituzione del sacerdozio da parte di Cristo e la sua istituzione dei poteri e della missione degli apostoli con a capo Pietro.
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La Beata Vergine Maria è la madre della Chiesa e la Regina degli apostoli. Ha portato nel suo seno il Sommo Sacerdote Salvatore del mondo, il Capo e Principe di tutti i sacerdoti. L’opera della Redenzione iniziò già e in certo modo si compì nel suo seno, all’ombra della sua maternità.
Quest’opera, che è l’opera della Chiesa, avviene nel seno di ogni gestante, per cui già l’embrione è liberato da Cristo dalla colpa originale e vivificato dalla grazia. Il battesimo del bambino non farà che confermare ed aumentare la grazia ricevuta. E non è questo un servizio diaconale della donna?
Quando di recente il Papa ha parlato della donna superiore all’uomo si riferiva, come ha espressamente detto, alla Chiesa sposa di Cristo e madre dell’umanità e quindi anche del sacerdote in quanto uomo maschio. Questa maternità della Madonna e quindi della Madonna in quanto donna non è forse un servizio diaconale?
Aggiungo che per chiarire questa questione del diaconato femminile, che mette in gioco i valori specifici della femminilità, dobbiamo inoltre considerare che ormai da almeno due secoli la donna nella Chiesa ha gradualmente conquistato una posizione e un ruolo di una tale importanza, che molti si domandano se non sia utile, conveniente o necessario per il bene della Chiesa e per il potenziamento di quei ruoli, uffici, ministeri e mansioni, che le donne già esercitano onorevolmente, che esse, se lo desiderano e ne hanno l’attitudine, ricevano un supplemento di grazia e di energia soprannaturale in forza del conferimento ad esse del ministero laicale del diaconato.
Dio ha creato l’uomo e la donna non perché stessero in guardia l’uno dall’altro, ma perchè fossero una sola carne e questo non deve valere solo per il matrimonio, ma per tutte le vocazioni e gli stati di vita, in tutte le attività nella società e nella Chiesa, salvando naturalmente, laddove è richiesto, l’astinenza sessuale. L’uomo è per essenza la coppia umana. «Non è bene che l’uomo sia solo». La grazia del diaconato favorirà questa reciprocità tenendo lontano i pericoli e incrementando l’unione nella collaborazione per il bene della Chiesa e la santificazione della stessa coppia.
Immagini da Internet
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