14 giugno, 2024

Sulla differenza fra il corpo e lo spirito - Quinta Parte (5/6)

Sulla differenza fra il corpo e lo spirito

Quinta Parte (5/6)

 Forma e figura

Non bisogna confondere la forma con la figura o sagoma. La forma è la determinatezza dell’ente che lo rende questo tale ente; è un principio ontologico intellegibile di compiutezza, perfezione, armonia, unità e totalità dell’ente. La figura è l’aspetto esteriore sensibile, tridimensionale, delimitato e circoscritto di un corpo o di una sostanza materiale, aspetto divisibile in parti, che copre la determinata superficie o il determinato volume del corpo. La figura o schema (gr. schema) può essere tratteggiata dal disegnatore o fotografata. La forma è oggetto dell’intelletto o definita filosoficamente. 

Il rapporto tra forma del corpo e quantità sta nel fatto che la materia segnata dalla quantità consente alla forma di essere forma di quella data materia. Se una data sfera di bronzo ha quella data forma piccola o grande è perché è quella data quantità di bronzo che consente alla forma della sfera di dar forma a quella data quantità di bronzo. 

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La forma come tale è atemporale, non è immersa nel tempo ed è quindi immutabile. La forma dell’uomo o del fuoco o del cane è sempre quella. Non può non essere quella. Se essa mutasse l’uomo non sarebbe più uomo, il fuoco non sarebbe più fuoco, il cane non sarebbe più cane. Non muta la forma, ma il composto che ha quella data forma. Muta la figura, non la forma.

Un computer, una macchina di alta perfezione tecnica può sembrare di avere un’anima; può sembrar dotata della capacità di ragionare e di parlare; ma in realtà essa non esprime altro che delle reazioni meccaniche e deterministiche, secondo leggi fisiche, mediante simboli o segni convenzionali, alla sollecitazione dell’intervento o comando umano.

Si può parlare di forma anche a proposito di insiemi: la forma di una galassia, di uno sciame di api, di un gregge, di un plotone. I liquidi assumono la forma del loro contenitore. La luce e l’elettromagnetismo sono corpi dalla forma attivissima, mobilissima, irraggiante, rifrangente ed espansiva.

Esistono cinque gradi di forme: l’elementare, la mista, la vegetativa, la sensitiva e l’intellettuale, Contra Gentes, II, c.67.

La materia, per quanto umile sia il suo essere, non è contraria allo spirito. Ne è distinta ed ha con lui una lontana analogia sul piano dell’essere. Essa è buona e creata da Dio: «Benchè la materia prima sia informe, tuttavia vi è in lei una imitazione della prima forma» (Dio), «e per quanto debole sia il suo essere, tuttavia esso è una similitudine del primo ente e per questo può avere una somiglianza con Dio», De Ver., q.3, a.5.

Immagine da Internet: Miniatura dalla Bibbia Moralizzata di San Luigi (XIII sec.)

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