Papa Francesco commenta Dante
Terza Parte (3/3)
Ricchezza della personalità di Dante
La figura di Dante presenta una molteplicità di aspetti, che anticipano l’umanesimo e la Chiesa dei nostri giorni. Ben a buon diritto lo si considera un profeta. Egli è l’antesignano di una nuova età della Chiesa, destinata a non tramontare più: quella che contempla accanto alla figura del teologo sacerdote il teologo laico.
Infatti, la cultura filosofica e teologica di Dante, di evidente impronta tomista, è sorprendente in un laico del medioevo, al quale non era concesso di accedere a quegli studi accademici, che invece erano prescritti per la formazione del clero e soprattutto per ottenere l’abilitazione ad insegnare teologia.
Dunque evidentemente Dante, eccezionalmente dotato per la filosofia e la teologia, deve aver potuto procurarsi da sé quell’alta preparazione dottrinale, della quale dà prova nelle sue opere, una formazione che egli certamente si è procurato grazie alla sua amicizia e frequentazione del convento domenicano fiorentino di Santa Maria Novella, allora prestigioso centro di cultura teologica.
Continua a leggere:
https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/papa-francesco-commenta-dante-terza.html
Così, con parole commoventi, si presenta Beatrice:
“I’ sono Beatrice, che ti faccio andare: / vegno del loco ove tornar disìo; / amor mi mosse, che mi fa parlare” (Inf. II, 70-72),
affermando che l’unica sorgente, che può darci salvezza, è l’amore, l’amore divino che trasfigura l’amore umano.
Immagine da Internet: Dante e Beatrice
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti che mancano del dovuto rispetto verso la Chiesa e le persone, saranno rimossi.