13 settembre, 2023

Il ministero del Confessore - Seconda Parte (2/4)

 

Il ministero del Confessore

Seconda Parte (2/4) 
 

Dalla riforma del Confessionale alla riforma della Chiesa

Una domanda che ci poniamo è come dal problema del confessionale è sorta in Lutero l’idea di operare per la riforma della Chiesa. Egli allargò il suo sguardo dalla cattiva esperienza del confessionale alla situazione della Chiesa. Avvertì il problema dei cattivi pastori. Come in confessionale non aveva trovato conforto nel confessore, così notò che tanti fedeli erano mal guidati dai pastori, a cominciare dalla Curia Romana e dal Papa.

Papa Francesco afferma che Lutero nella sua volontà di riforma fu mosso da buone intenzioni. Infatti egli da giovane monaco insorse contro la mondanità, il lusso e l’abuso del potere ecclesiastico in Germania e a Roma e fu apprezzato anche da santi uomini. Ma all’inizio non pensò di mettere in discussione l’istituzione divina del sacerdozio. Con tono profetico si scagliò contro i pastori che sfruttano le pecore e pascono se stessi per richiamarli al loro dovere, non per negare legittimità al loro ufficio. 

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Peccando, la nostra volontà si torce e si inclina al peccato, in modo tale che da sola non riesce a riaddrizzarsi, a convertirsi al bene: occorre che sia il divino Motore della nostra volontà, Dio stesso, a raddrizzarla riorientandola al bene e liberandola dalla colpa. Inoltre, per la Bibbia col peccato è come se l’uomo precipitasse in una fossa, dalla quale non riesce più a venir fuori: occorre una forza divina. Ebbene, il sacerdote, in forza del suo ministero, partecipa di questa forza e in tal senso il confessore ha il potere di rimettere i peccati.

La grazia del perdono divino lava l’anima e la purifica dal peccato. Il peccatore resta peccatore nel senso che conserva la concupiscenza; ma nel momento in cui si confessa, è purificato, salvo poi a ricadere successivamente; ma ha sempre la possibilità di rialzarsi ogni volta che cade.

Ora noi non siamo davanti a Dio un sacco di rifiuti, per quanto peccatori, ma siamo immagini di Dio. Non siamo un nulla, ma un qualcosa, anche se è vero che Egli ci ha tratti dal nulla.

Esiste un sano interesse personale; esiste anche un sano amore di sé. Questo sano amore di sé è la misura in base alla quale dobbiamo amare il prossimo; si dà anche una sana confidenza nelle proprie forze, un sano contare su se stessi, perché siamo creati ad immagine di Dio.

Immagini da Internet


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