13 aprile, 2023

Il mistero dell’essere in Karl Rahner - Mistero dell’essere e mistero di Dio - Prima Parte (1/4)

 

Il mistero dell’essere in Karl Rahner

Mistero dell’essere e mistero di Dio

Prima Parte (1/4)

                                                                          Per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero

Ef 3,3

Considerazioni generali

Un oggetto del nostro intelletto può essere chiaro o può essere misterioso. È chiaro se in esso comprendiamo tutto quello che c’è da capire. Sono queste le verità matematiche. Infatti gli enti matematici sono enti di ragione, perfettamente calcolabili, misurabili, controllabili e verificabili dalla nostra ragione.  Invece in tutte le altre scienze, che sono a contatto con la realtà esterna, da quelle sperimentali a quelle filosofiche e teologiche, l’oggetto presenta sempre un lato oscuro, attualmente impenetrabile, che stimola l’intelletto ad una ricerca e ad un’indagine che non hanno mai termine. Il filosofo procede di sillogismo in sillogismo con ragioni necessarie e dimostrative; il teologo cristiano produce argomenti di convenienza, che non sono necessari o dimostrativi, ma che mostrano l’armonia della fede con la ragione.

Il mistero, in generale, è un fatto empirico o narrato o un’asserzione teoretica o pratica, il cui contenuto è conoscibile ed intellegibile e in tal senso è  confusamente comprensibile, ma il suo contenuto attualmente non è esaurientemente e chiaramente comprensibile; infatti il suo contenuto  è nascosto e la ragione di detto contenuto è attualmente ignota, e per questo è attualmente un fatto inspiegabile o la cui causa è ignota, o è un’asserzione intellegibile, ma non attualmente dimostrata, benché possa essere dimostrata razionalmente.

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Il mistero della conoscenza dell’essere è il fatto che tutti sanno spontaneamente che cosa è l’essere senza che nessuno l’abbia loro insegnato, ma semplicemente partendo dall’esperienza delle cose.

Il mistero dell’essere è il mistero della sua analogica intellegibilità, della sua unità nella molteplicità, della sua singolarità nella sua universalità, della sua diversificazione nella sua unità, della sua opposizione al nulla.

Il mistero dell’uomo è il mistero di una creatura materiale, composta di anima spirituale e corpo, fatta ad immagine e somiglianza di Dio, fragile, peccatrice e mortale, eppur redenta dal sangue di Cristo, possibile erede della vita eterna, ente finito, eppure con una mente e un cuore capace di conoscere ed amare l’Infinito.


Il mistero dell’essere divino è il mistero dei misteri, il mistero del suo essere sussistente, della sua assolutezza, attualità, semplicità, perfezione ed infinità, della sua infinita personalità, della sua totalità, autosufficienza ed autofondatezza, della sua sconfinata ed illimitata vastità, tuttavia precisa e determinata, della sua inesauribile intellegibilità.

Il mistero di Dio è rappresentato con l’immagine della nube. La nube c’impedisce di vedere il sole. Tuttavia sappiamo che dietro la nube c’è il sole. Così il mistero divino in sé è luminoso, ma ai nostri occhi mortali, alla nostra ragione oscurata dal peccato originale e dalle passioni indomite, si nasconde dietro una nozione confusa e indeterminata dell’assoluto, dell’infinito e dell’essere.

Immagini da Internet: mosaici, Ravenna

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