11 aprile, 2023

Come può costui darci la sua carne da mangiare?

 

Come può costui darci la sua carne da mangiare?

(Gv 6,52)

Problemi del dialogo ecumenico

Il dialogo ecumenico con i luterani si è fermato attorno a tre punti essenziali di quanto Cristo ha voluto per la nostra salvezza: l’eucaristia, la Messa, il sacerdozio.  È presente il pastore, il maestro, il profeta. Manca il sacerdozio come potere di offrire il sacrificio della salvezza e nutrire la comunità cristiana col cibo eucaristico.

Iniziamo con la questione dell’eucaristia. Essa prevede, come si sa, la consumazione di un cibo che rappresenta Cristo presente nella comunità radunata nel suo nome. Ma come è da intendere questo mangiare e come è da intendere la presenza di Cristo? Nella comunione eucaristica il mangiare fisico si associa ad un nutrirsi spirituale ed è la condizione di un nutrirsi spiritualmente. 

Continua a leggere:

https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/come-puo-costui-darci-la-sua-carne-da.html

 

Gesù, presentando ai discepoli un pane spezzato (almeno ciò che ai sensi appariva pane), ha detto loro «prendete e mangiate: questo è il mio corpo», come se ciò che appariva ai sensi come pane non fosse in realtà pane, ma fosse quella sua carne, che in precedenza aveva detto dover essere mangiata per avere la vita eterna? Gli apostoli hanno veramente mangiato la carne del Signore? Certamente. Ma in che modo?

I Padri del Concilio di Trento hanno risposto: spiritualiter, sacramentaliter (Denz.1648) e realiter (Denz.1658). Spiritualiter vuol dire che è stato un mangiare spirituale, un alimentarsi spirituale; sacramenaliter vuol dire misterioso o mistico, ossia razionalmente incomprensibile e verbalmente inesprimibile; realiter vuol dire fisicamente o materialmente, perché la carne di Cristo «è vero cibo» (Gv 6,55) dell’anima e del corpo.

Immagine da Internet: Ultima Cena, Philippe de Champaigne

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti che mancano del dovuto rispetto verso la Chiesa e le persone, saranno rimossi.