27 maggio, 2023

Ci stiamo smarrendo - Il caso del Gesuita Paolo Gamberini - Prima Parte (1/2)

 Ci stiamo smarrendo

Il caso del Gesuita Paolo Gamberini

Prima Parte (1/2)

 

           Nel mezzo del cammin di nostra vita

mi ritrovai in una selva oscura,

            chè la diritta via era smarrita

Dante, Inferno, Canto I,v.1

Un mio amico mi ha inviato con richiesta di un parere il testo* di un articolo del Gesuita Paolo Gamberini dal titolo Aggiornare Dio, pubblicato su Rocca n.14 del 15 luglio dell’anno scorso.

https://www.alzogliocchiversoilcielo.com/2023/02/paolo-gamberini-aggiornare-dio.html (riportato dal blog AlzogliOcchiversoilCielo).

Si tratta della proposta di un nuovo concetto di Dio adatto ai nostri tempi. Ho ovviato alla richiesta dell’amico dividendo in brani lo scritto del Gamberini. A ciascuno di essi faccio le mie obiezioni. E secondo questa impostazione voglio presentarlo anche ai Lettori, pensando che lo trovino interessante. 

 

Dice Padre Paolo Gamberini:

 

«Il titolo del mio nuovo libro Deus. DuepuntoZero. 2.0 suggerisce un aggiornamento, un update, del concetto di Dio. Il sottotitolo al libro è ripensare la fede nel post-teismo. 


Continua a leggere:

 

https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/ci-stiamo-smarrendo-il-caso-del-gesuita.html

 


10. Il Gesù risorto diventa e appare come il Cristo. La distinzione tra «Gesù» e «Cristo» permette una comprensione del termine «Cristo» in chiave cosmica, per cui ci si riferisce con tale termine non solo all’incorporazione dei credenti nel Corpo di Cristo che è la Chiesa, ma – seguendo Teilhard de Chardin e Karl Rahner – l’unità di materia e spirito, divino e umano.

Ob. - Purtroppo in Rahner e in Teilhard non è corretto il rapporto dello spirito col corpo, perché non viene riconosciuta la pura spiritualità appartenente a Dio, all’angelo e all’anima separata, ma la materia è determinazione dello spirito (Rahner) o autotrascendenza della materia come spirito (Teilhard). Per questo Rahner è infetto di idealismo panteista, mentre per Teilhard Dio è il culmine – il punto Omega - dell’evoluzione della materia.

 

11. Attraverso la rivisitazione dell’idea di mediazione, non si può isolare l’uomo Gesù dal contesto cosmico con cui si dà la realtà di Cristo. Sono importanti in questo senso quegli elementi della fisica quantistica e specialmente le riflessioni filosofiche sulla teoria quantistica che sollecitano ad una visione cristica di tutta la realtà.

 

Ob. – Cristo è il Re dell’universo e il creatore del mondo; non è il culmine del mondo e neppure il mondo è il termine dell’Incarnazione del Verbo. Il Verbo si è incarnato nell’uomo, non nel mondo. La tesi teilhardiana del «Cristo cosmico» suppone la sua confusione dello spirito con la materia e per conseguenza dell’uomo con la natura. E siamo daccapo con l’istanza magico-prometeica della Kabbala.

12. Inoltre è essenziale ripensare l’unicità salvifica di Gesù Cristo e superare la distinzione tradizionale tra figliolanza divina e adozione a figli, e infine rivisitare la dottrina della impeccabilità di Gesù.

Ob. – L’unicità salvifica di Cristo è dogma di fede. Non c’è niente da ripensare. Il Figlio di Dio è uno solo. Noi siamo figli adottivi (Paolo) o per partecipazione (Giovanni). Gesù ha condiviso le conseguenze del peccato, non lo stesso peccato. Non confondiamo la colpa con la pena.


Immagini da Internet:
- Cristo Giudice, Beato Angelico, Duomo di Orvieto
- La resurrezione dei morti, Luca Signorelli, Duomo di Orvieo

1 commento:

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