12 dicembre, 2021

Distinzione delle Persone divine - Tomas Tyn - Seconda Parte (2/3)

  Distinzione delle Persone divine

Tomas Tyn - Seconda Parte (2/3)

Ora, se è vero che l’uomo è la suprema creatura, dove lo spirito quasi si emancipa, si rende indipendente sia nell’agire che nell’essere, ecco l’immortalità dell’anima rispetto al corpo, è molto conveniente che al disopra dell’uomo, cioè tra Dio l’uomo, ci siano creature, che però siano pure forme, prive di materia.

Se così non fosse, ci sarebbe come un universo per così dire con la testa tagliata, non so se mi spiego, perché gli angeli sono ben più degli uomini; sarebbe come se Dio, che appunto privilegia l’essere spirituale rispetto all’essere materiale, avesse creato un mucchio di cose materiali e poi quasi per una specie di distrazione si fosse dimenticato di porre nell’essere anche le creature spirituali. 

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La differenza tra l’uomo e l’angelo è questa, che mentre l’uomo pensa tramite i sensi, perché il corpo fa parte di noi e quindi bisogna ricorrere ad esso per conoscere, e per questo lo studio è fatica, invece gli angioletti non sudano le sette camicie nel pensare. Lo studio per noi esseri umani è fatica, perché, benchè sia gioia e solo gioia per la parte intellettiva, però dalla parte della conversio ad phantasmata, ovvero della conversione alle immagini, come dice San Tommaso, questo ricorrere alla cognizione sensitiva, sforzare i centri cerebrali, tutto ciò procura invece fatica.

Gli angeli pensano oggetti diversi, in “tempi”, tra virgolette, perché non è tempo vero proprio, non è misurabile in termini di ore e di minuti, eccetera; però pensano, c’è in loro una successione di pensieri; e quindi in loro c’è la distinzione tra la sostanza e l’atto di pensare, anzi gli atti di pensare che si susseguono.

In Dio invece questa distinzione non può esserci. 

In Dio c’è la pienezza di essere, e quindi Egli non è mai in potenza rispetto a questo o quel pensiero, ma tutto ciò che Dio pensa, lo pensa in atto da sempre e per sempre, anche se è molto difficile capirlo. Cioè, quando Dio pensa le cose, anche temporali, le pensa dall’eternità e però l’effetto di quel pensiero è temporale.

Immagini da internet

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