09 dicembre, 2021

Distinzione delle Persone divine - Tomas Tyn - Prima Parte (1/3)

 Distinzione delle Persone divine

Prima Parte (1/3)

P. Tomas Tyn, OP

Abbiamo visto l’altra volta l’esistenza di Dio e gli attributi di Dio, in particolare la semplicità, l’immensità, l’ubiquità, l’eternità. Ecco, tutto questo - direbbe San Tommaso - riguarda l’essenza di Dio e la sua unità. Se vi ricordate bene, per motivi sia apologetici che catechistici ho sottolineato il fatto che tutto ciò che riguarda l’essenza di Dio e la sua unità, anzi unicità, è accessibile alla ragione umana, perché Dio non può che essere uno, anzi unico.

 Notate bene che questa tesi secondo cui Dio è accessibile all’uomo con dei raziocini naturali, che consentano di arrivare all’essenza di Dio e alla sua unità, non è una opinione teologica, ma un dogma di fede. Il Concilio Vaticano I stabilisce proprio questa duplice conoscenza di Dio: una è la conoscenza naturale dell’esistenza di Dio, della sua essenza e soprattutto della sua unità.

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Noi creature, invece, pensateci sempre bene, abbiamo sì l’essere, ma non siamo soltanto l’essere. 
 
Vedete, nell’essere umano c’è sì l’essere, ma c’è anche il nostro essere uomini e l’essere uomini non è l’essere sic et simpliciter. 
 
Ciò che vale poi per noi uomini vale per ogni altra creatura: l’essere del libro non è solo essere, ma è l’essere ristretto a quel modo particolare di essere che è essere un libro.

Invece in Dio non c’è nessuna restrizione dell’essere a un modo particolare dell’essere, ma tutto ciò che Dio è, non è altro che essere. 
 
E' molto bello quello che dicono i Padri Cappadoci, e cioè che Dio è l’oceano dell’essere, oceano ovviamente senza confini, pensate un mare senza nessun limite: questo abisso di essere è Dio, anche se è una metafora un tantino poetica e in teologia bisogna andarci cauti a parlare troppo poeticamente,
Ora notate che in questo abisso di essere ci sono alcune cose che noi conosciamo per analogia, con tanta fatica. 
 
In questo oceano di essere non vediamo tutto quello che si cela in questo abisso. 
 
Quindi c’è il mistero, il mistero dell’essenza di Dio, il mistero nascosto dai secoli eterni, come dice San Paolo in quel celebre brano, in cui parla di Cristo rivelato in questi ultimi tempi, il mistero di Cristo, ovvero del Verbo incarnatosi per la nostra salvezza: ecco il mistero del Natale a cui ci stiamo preparando.
 
Immagini da internet

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