La
successione apostolica
Lo Spirito
Santo fa sì che ad un Papa ne segua un altro
Uno degli aspetti della Chiesa cattolica che
non cessano di stupirci e contribuiscono a farci capire che la Chiesa non è una
semplice società umana guidata da uomini, ma è guidata da Dio, è il fenomeno storico
inoppugnabile della cosiddetta «successione apostolica», ossia il fatto che ad
un Papa ne segue regolarmente ed immancabilmente un altro, entro un lasso più o
meno lungo di tempo, un fatto che, come tutti sanno, è iniziato col pontificato
di S. Pietro, è giunto oggi a Papa Francesco e durerà fino alla fine del mondo,
quando Cristo in persona tornerà per celebrare le nozze mistiche con la sua
Sposa la Chiesa, mentre il Papa di allora, l’«amico dello sposo» (Gv 3,29), gioirà
con tutta la Chiesa per il trionfo finale e completo di Cristo su tutte le
potenze del male.
Non occorre molta fantasia per capire,
allora, con quanto accanimento, con quale dispiego di mezzi, con quali oscuri
intrighi, con quale potere di seduzione, con quanta astuzia, con quale aperta o
celata violenza, con quanto odio, con quanta ostinazione, arroganza e superbia
le forze dell’inferno, simili a tremendi marosi, si scagliano continuamente
contro la roccia infrangibile, immutabile e solidissima di Pietro, nel vano
tentativo di farla vacillare e distruggerla, sapendo bene che su di essa si poggia
e si basa la casa di Dio che è la Chiesa.
Distruggere il papato vuol dire distruggere la Chiesa. Viceversa nessuno
mai che è rimasto in comunione col Papa ha perso di vista il cammino della
salvezza.
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