17 agosto, 2024

Il Servo di Dio Padre Tomas Tyn - Un conservatore progressista

 

Il Servo di Dio Padre Tomas Tyn

Un conservatore progressista

 La vigna del Signore invasa dalle bestie

 

La devasta il cinghiale del bosco

E se ne pasce l’animale selvatico

Sal 80,14

 

Prima del Concilio Vaticano II la Chiesa era troppo chiusa nei confronti del mondo. Adesso una falsa interpretazione del Concilio l’ha resa troppo aperta.  Come una casa senza recinzioni, senza porte e senza difese, entrano i ladri e le bestie e gli inquilini si sentono a disagio e in pericolo. Si è formata una classe di prepotenti autonominatisi araldi del Concilio ma in realtà falsificatori, che nella Chiesa vogliono far da padroni intralciando, manipolando, strumentalizzando e limitando lo stesso potere del Papa.

È quella che è stata chiamata la «dittatura del relativismo». Padre Tomas Tyn nacque in Boemia, dove la Chiesa era allora oppressa dal comunismo. Egli offrì la sua vita per la liberazione della Patria da questo regime anticristiano e ottenne la grazia, e il Signore accolse il suo sacrificio, perché morì nel 1990 proprio in concomitanza con lo scioglimento dell’Unione Sovietica. 

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/il-servo-di-dio-padre-tomas-tyn-un.html

Padre Tomas, con la sua dottrina e la sua vita ci insegna come uscire dal tragico vicolo cieco nel quale ci siamo cacciati con lo sterile e deleterio conflitto fra passatisti e modernisti, per una vera attuazione del Concilio, dove ogni cattolico sia libero di optare o per una maggiore attenzione alla tradizione o per una maggiore attenzione al progresso nella piena comunione col Papa e con la Chiesa.

P. Tomas Tyn, Roma, 1975

Conservazione e progresso sono fatti per stare assieme perché sono le due leggi fondamentali ed essenziali della vita a qualunque livello del creato. Solo la vita divina, perfezione assoluta della vita, non ha bisogno di progredire o migliorare e tanto meno correggersi, perché è pura conservazione di se stessa, perché è bene infinito e il bene non ha altro bisogno che di essere conservato, praticato e affermato.

Padre Tomas era molto sensibile all’aspetto agonistico della vita cristiana e se aborriva l’idea marxista della rivoluzione, apprezzava sommamente la buona battaglia della quale parla San Paolo contro il mondo, la carne e Satana. Aveva preso a modello i grandi Santi combattenti della fede della tradizione domenicana.

Padre Tomas sapeva bene che la fermezza sui princìpi non comporta assolutamente un fermarsi nel cammino verso il regno di Dio e d’altra parte sapeva bene che progredire e avanzare non significa, col pretesto del «dubbio metodico», distruggere tutte le verità conosciute per ripartire da zero con la menzogna, ma accrescere e migliorare ciò che già si possiede.

14 commenti:

  1. Quando un esercito subisce un attacco che lo devasta, pur senza venire annientato, quel che resta di esso si ritira in un "ridotto" geologicamente/strategicamente piu' sicuro del campo aperto, di dimensioni relativamente piccole, quindi meno esposto, difendibile. Ora noi, indietristi, passatisti, trogloditi, oltranzisti, estremisti, fondamentalisti (CATTOLICI) siamo in questa fase: ma non e' vero che non preghiamo per il Papa, per la Chiesa, per i nemici della dottrina che occupano alte importanti cariche dentro la macchina a Roma:
    lo si fa' giornalmente; perche' non ci arrenderemo mai alla sconfitta della Chiesa ! Per questo stiamo dentro il "ridotto". E vinceremo.

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    1. Caro Franco,
      apprezzo che voi pregate per il Papa e per la Chiesa. Ma con quale intenzione lo fate? Se vi piace l’appellativo di indietristi, non vi viene qualche dubbio? Non vi domandate per quale motivo il Papa ha parlato di indietrismo? Che cosa intende dire?
      Come potete vantarvi di essere indietristi? Oppure volete dire che altri vi chiamano così, ma non meritate questo nome?
      Ad ogni modo vi dico quello che penso. Da come lei si esprime ho l’impressione che lei ammiri effettivamente coloro che il Papa chiama indietristi, come se voi foste un piccolo resto di cattolici autentici, che si oppongono ad una invasione di modernismo, appoggiato da Papa Francesco. Mi sbaglio? Forse che voi vi opponete alla riforma del Concilio?
      Che ci si debba raccogliere nella fedeltà alla tradizione a costo di restare in pochi, il principio in sé è giusto, ma domandatevi se lo applicate bene. Non sarà che voi avete un concetto di tradizione che non corrisponde a quello del Papa? Se fosse così vi avverto che l’interprete della tradizione è il Papa; non siete voi.
      Quindi vi prego di fare questa verifica e di agire di conseguenza, perché mi sembra che vi siete troppo chiusi in questo “ridotto” e non sapete considerare i lati positivi dei progressisti e anche degli stessi modernisti.
      Anch’io sono contrario al modernismo; tuttavia anche i modernisti, come ognuno di noi, assieme ai lati cattivi hanno anche dei lati buoni. Per questo secondo me dovreste aprirvi con maggior fiducia verso questi fratelli e soprattutto dovreste seguire il Santo Padre nella sua opera di attuazione della riforma conciliare.
      Io per esempio sono devoto di P. Tomas Tyn, il quale era un gran devoto della tradizione, ma nel senso giusto, ossia intesa come in armonia col progresso. E per questo egli accettava tranquillamente il Concilio, perché aveva capito che il Concilio è vero testimone della vera Tradizione.

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  2. Punto 1 - sono altri diversamente cattolici (fuoco amico ?) che ci chiamano indietristi , identificandoci anche con altri appellativi non proprio gustosi; la mia citazione a riguardo intendeva essere solo provocatoria ancorche' bonaria; siamo pacifici poiche' cattolici, estranei a quella satanica bandiera multicolorata sotto la quale militano i "pacifisti di partito politico" , vedi passeggiate ad Assisi.
    Punto 2 - riforma conciliare: mica l'ha realizzata satana o qualche bugnino; dai frutti dell'albero conciliare nei decenni pero' sembra che qualche cosa sia andato per storto in fatto di Fede nella Resurrezione: molti cattolici, tantissimi, sono divenuti come protestanti, idealmente filo massonici, senza rendersene nemmeno conto. Pure taluni preti appaiono disorientati e incapaci di trasmettere la Verita' , i Dogmi, la dottrina escatologica,
    paurosi di espletare la loro missione, di parlate di inferno ad esempio. Dei don Abbondio.
    Punto 3 - "seguire il Santo Padre" perche' unico interprete della tradizione: ma se ha emesso
    una "bolla" fulminante la Summorum Pontificum che "tratteneva" proprio la tradizione liturgica ! (Ad esempio).
    Poi, riguardo la indole di Papa Francisco: un suo
    predecessore dichiaro' : se sbaglio mi corriggerete; ma questo regnante non solo non accetta correzioni, ma pretende e ordina di non giudicare: confondendo abilmente i termini giudizio e opinione; un conto e' il giudizio che spetta a chi bene sappiamo, cui segue una condanna oppure una assoluzione, un'altro conto e' l'opinione alla quale nulla segue rimanendo tale e quindi piu' che legittima!
    Concludendo , a noi, etichettati indietristi, sta a cuore innanzitutto bloccare gli sconvolgimenti dottrinali in essere, avallati dal Papa, che non casualmente ci prende pure per i fondelli, tirando in ballo un vizio di tradizione per occultare la questione dottrinale. Mi pare che anche Ella caro padre non voglia (possa) vedere.
    Purtroppo aggiungo. Quanto e' difficile rimanere cattolici oggi ! Preghiamo comunque, non resta altro. Grazie per l'ospitalita', un saluto e sia lodato Gesu' Cristo! Sempre e solo Lui!

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    1. Caro Franco,
      raccolgo la sua proposta di rispondere per punti.
      Punto 1.
      Secondo me il Papa usa il termine indietrista in un senso bonario. Però vedo, da come lei si esprime, che lei merita questo appellativo, perché noto che fa fatica a capire il valore del rinnovamento conciliare e per conseguenza l’aspetto riformatore del papato di Francesco.
      Che cosa vuol dire infatti “indietrista”? Vuol dire tornare indietro nel passato per attualizzare nell’oggi cose che sono ormai passate e superate. Esistono bensì valori coltivati nel passato, oggi dimenticati, che bisogna recuperare, come per esempio il valore della metafisica, il senso del sacro, il rispetto della vita e della famiglia. Questo recupero del passato non è affatto indietrismo, ma è saggezza e urgente necessità e lo stesso Papa Francesco sta facendo questo richiamo.
      Un teologo domenicano, Servo di Dio, che può essere di esempio di questa attività di recupero è il Padre Tomas Tyn.
      Punto 2.
      Sono circa quarant’anni che io insisto nel dimostrare che l’attuale crisi dottrinale e morale nella Chiesa non ha affatto le sue origini nelle dottrine del Concilio, ma in una sua falsa interpretazione, messa in giro dai rahneriani.
      E’ vero che il Concilio dà problemi di interpretazione, ma per capirne il vero senso noi dobbiamo seguire il magistero dei Papi del postconcilio e il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC https://www.vatican.va/archive/ccc/index_it.htm ).
      Punto 3.
      Tenga presente che il Papa è il custode della Tradizione. Per questo il Motu Proprio Traditionis Custodes non deve essere interpretato come se tradisse la Tradizione. Si tratta di una norma liturgica, che è effetto della facoltà che il Papa ha di regolamentare la celebrazione del rito della Messa, conformemente a quella che è stata la riforma liturgica avviata dal Concilio.
      Per quanto riguarda l’evoluzione della predicazione del Santo Padre, non è difficile rilevare la prova di umiltà che ci ha dato rivedendo alcune sue posizioni, come per esempio nell’enciclica “Fratelli tutti” ha raccomandato i “valori non negoziabili”, dopo che invece all’inizio del pontificato ne aveva parlato con scetticismo.
      Altro mutamento interessante è il fatto che, mentre all’inizio del pontificato il Papa sembrava vicino a Rahner, di recente il Papa ha raccomandato San Tommaso, la cui dottrina esclude indubbiamente il rahnerismo.
      Vorrei chiedere a lei: in che cosa lei ha cambiato in questi ultimi anni? Mi riferisco al fatto che in questi sessant’anni è emerso con chiarezza il fatto che il vero messaggio del Concilio non è di tipo modernistico, ma è un messaggio sanamente innovatore. Lei, che vuole richiamare il Papa a correggersi, si è curato di correggersi su questo punto?
      Nessuno nega l’esistenza degli sconvolgimenti dottrinali provocati dai modernisti. Ma accusare il Papa di avallarli è una accusa gravemente ingiusta, perché sarebbe come accusarlo di eresia, dato che notoriamente il modernismo è una eresia.
      È vero semmai che il Santo Padre fatica a frenare questa valanga di fango, ma questo è un motivo in più per stargli vicino, per aiutarlo e per pregare per lui, e non per abbandonarlo nella lotta.
      Quanto alla Tradizione, se il Papa vi richiama alla Tradizione non è per prendervi in giro, ma perché sta a lui e non a voi chiarire i contenuti della Tradizione, la quale, come lei saprà bene, è una delle fonti della Rivelazione, per cui Nostro Signore Gesù Cristo non ha affidato a voi, ma al Papa di custodire la Tradizione.

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  3. Addenda al precedente intervento: la "chiesa in uscita" ha sbarrato le porte delle Chiese in occasione della vicenda covid: quante eucarestie ha evaso satana ? Nesduno poteva entrare pet nessun motivo. Noi si dovette assistere alle liturgie negli scantinati! Ci cibammo del Corpo ed del Sangue di Cristo, rigorosamente tramite bocca come regola e nessuno perse la vita in tale frangente;
    Ancora oggi esistono acquasantiere vuote e flaconi dispenser igienizzanti cancerogeni alle entrate.

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    1. Caro Franco,
      mi sembra che non sia il caso di andare a rivangare problemi suscitati dal covid. Ringraziamo la Provvidenza e la medicina, che ci hanno consentito di superare questa prova terribile.
      Adesso siamo più preparati ad affrontare emergenze di questo genere. Nessuno nega che siano stati commessi degli errori, ma non mi sembra saggio fermarsi solo a queste cose, perché sarebbe segno di quell’indietrismo che giustamente ha condannato il Papa.
      Mettiamoci invece tutti di buona volontà attorno al Papa ad affrontare le forze sataniche, che vogliono distruggere la Chiesa, perché solo in comunione con il Papa esse possono essere vinte.

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  4. Anonimo delle 23:14 sono io

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  5. Anche Lei padre tiene la la testa dentro la sabbia e quando si trova costretto a tirarla fuori cerca di arrampicarsi sugli specchi; ma invano. Passio Christi conforta me. Un caro saluto a tutti comunque.

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    1. Caro Franco,
      lei non ha capito niente.
      Io conosco benissimo la situazione della Chiesa e conosco benissimo i mali che l’affliggono. Chi mi conosce sa benissimo che io da decenni, sull’esempio di San Domenico, non ho nessun problema a denunciare le eresie di oggi, che conosco molto bene. Però pratico la misericordia.
      Nello stesso tempo odio l’ipocrisia, per cui quando la scopro imito Gesù Cristo nella sua severità. Se lei per caso pretende che io trovi delle eresie nel Papa, se lo può togliere dalla testa.
      L’invito quindi a un serio esame di coscienza e alla conversione.

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  6. Ho commesso un errore, mi sono permesso di criticarla sul piano personale: e' un comportamento errato , mi correggo da solo; mi creda sono stato costretto a cio' dall'impeto che mi pervade; l'impeto che giunge quando se ne ha "le scatole piene" , mi passi il termine ora, di tutto cio' che sta crollando, di tutto cio' cui nessuno ti vuole rispondere, eludendo, perche' siamo pieni di don abbondio, di insulsi, di evasori. Ella e' una personalita' molto molto piu' colta del sottoscritto e per questo puo' tenere il coltello dalla parte del manico: io devo tagliarmi le mani dalla parte della lama ... Le dico cosi' , se Lei e' p. Cavalcoli oppure un sostituto non so: per chi crede che io combatta e sia disposto anche al martirio se occorre? Piu' convertito di cosi' , cosa chiede ancora a questo povero fedele.

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    1. Caro Franco,
      le dirò che anch’io non ne posso più di questi modernisti ipocriti, presuntuosi, sfuggenti, che evadono dalle loro responsabilità e che pretendono di dominare nella Chiesa.
      Io non è che ho il coltello dalla parte del manico, ma semplicemente, data la mia età (83 anni) e la mia lunghissima esperienza di cattolico, oltre alle molte esperienze che ho fatto di vita ecclesiale come domenicano e teologo, ribadisco che ho una visione della Chiesa che tiene conto anche di elementi positivi, che lei non considera.
      Quindi il mio richiamo al positivo non vuole essere un trionfare su di lei, ma al contrario il mio intento è quello di darle coraggio e speranza. Il fatto di essere una piccola minoranza di cattolici veramente fedeli al Papa, anche se siamo disprezzati dai modernisti, ci riempie di sicurezza e ci dà coraggio.
      Quindi la invito a seguire questo mio consiglio e la via che seguo io stesso. E’ questa la via giusta che ci fa camminare alla luce di Dio, nel servizio ai fratelli e ci prepara alla vita eterna.
      Se poi lei passa da Fontanellato, la saluto volentieri.

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  7. La ringrazio per il cortese invito, che custodiro' come un piccolo tesoro personale; ora non sono in grado di sapere se mai potro' passare da voi, tante nubi si stanno addensando; ma confido nella Provvidenza. Anche questa sua ultima replica rimane consolante per me, ho capito che lei mi ha capito (mi passi il giro di parole) ; avrei altre imponenti questioni da sottoporle; e tante scoperte personali; alcuni argomenti sono difficilmente trattabili qui, quindi non mi sento di esporli. Prego sempre, per tutti,
    sia lodato Jesus Christus .

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    1. Caro Franco,
      le sue parole così sincere mi hanno commosso.
      All’inizio non ci eravamo capiti, ma la carità fa sì che ci si possa comprendere e dissipa gli equivoci. Ringraziamo il Signore.
      A questo punto le dico che sono a sua disposizione e ben volentieri sono pronto ad ascoltarla. Se le è scomodo venire qua, non mi sembra necessario. Abbiamo diversi modi per comunicare.
      La mia mail: padrecavalcoli@gmail
      La mia pagina Facebook: https://www.facebook.com/giovanni.cavalcoli/
      Cell. 339.4495966 – Fisso 0521.829905
      Indirizzo: Convento San Giuseppe, via IV Novembre 19/C, 43012 Fontanellato (PR)

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  8. Ho dimenticato il mio nome di riferimento ancora una volta scusate per la distrazione

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