16 gennaio, 2024

Molti i chiamati pochi gli eletti - Ancora sull’inferno nelle parole del Santo Padre

 

Molti i chiamati pochi gli eletti

Ancora sull’inferno nelle parole del Santo Padre

Non tutti si salvano

Nell’intervista[1] di venerdì scorso a Che tempo che fa, interrogato da Fabio Fazio circa la questione dell’inferno, il Papa, riferendosi ad una sua opinione, ha detto: «Questo non è dogma di fede - quello che dirò - è una cosa mia personale, che a me piace: a me piace pensare all’Inferno vuoto. È un piacere: spero che sia realtà. Ma è un piacere».

Il Papa ha voluto esprimere, come fa spesso, con una battuta, in un certo tono scherzoso, nonostante la estrema serietà del tema, una specie di immaginazione personale, come a dire: se dipendesse da me, se io fossi Dio, salverei tutti. Ma sappiamo come le verità di fede non corrispondono a quello che avremmo fatto noi o alla nostra immaginazione. 

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/molti-i-chiamati-pochi-gli-eletti_16.html

https://www.youtube.com/watch?v=Vz6OwXBJdEo


Il Papa ha voluto esprimere, come fa spesso, con una battuta, in un certo tono scherzoso, nonostante la estrema serietà del tema, una specie di immaginazione personale, come a dire: se dipendesse da me, se io fossi Dio, salverei tutti. Ma sappiamo come le verità di fede non corrispondono a quello che avremmo fatto noi o alla nostra immaginazione.

Esse rispondono a piani o progetti divini misteriosi, apparentemente paradossali o scandalosi, che affondano le loro ragioni in abissi che noi non riusciamo a scandagliare o provengono da piani o progetti infinitamente superiori a quelli che con la nostra ragione siamo capaci di concepire; e la cosa è comprensibile, giacchè è evidente che la mente divina trascende infinitamente la nostra e il modo divino di amare sembra un amore folle, che oltrepassa le nostre comuni misure.

Con questo stile spontaneo e piccante, al di fuori di ogni ufficialità, il Papa ha probabilmente voluto rimbeccare paternamente coloro che oggi rifiutano la benedizione delle coppie irregolari, perché, a loro dire, sarebbero «in stato di peccato mortale», pronunciando un giudizio in foro interno riguardo allo stato di coscienza di quelle coppie, che appare decisamente temerario, senza che ciò implichi la benchè minima approvazione dei peccati di adulterio o di sodomia in se stessi certamente meritevoli dell’inferno.

Immagine da Internet

16 commenti:

  1. È strabiliante come il demonio riesca a manipolarti : dico in special modo a te sconosciuto che sostituisci il p. Cavalcoli (a proposito del padre : me lo immagino rinchiuso nelle sue stanze un po' come papa Benedetto XVI) tenuto lontano dai riflettori, quasi incarcerato) e adesso censura sia.

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  2. Aspetterò, ci penserà Dio a me come a te, anche per tutte le volte che mi hai censurato senza motivo, per mie considerazioni espresse in fede e piena correttezza espressiva. Mi permetto di ricordarti che hai in mano un bazooka mentre io ho le mani nude: lo stai usando bene ?

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    1. Caro Guido,
      nessuno sta sostituendo P. Giovanni Cavalcoli, che scrive direttamente i testi degli articoli e delle risposte ai Lettori. Ed è per questo che, come teologo domenicano, rimane spesso e volentieri nella sua stanza, a studiare e a lavorare, nel convento dei Frati Domenicani di Fontanellato (Parma).
      È aiutato solamente sotto l’aspetto tecnico, cioè c’è chi l’aiuta a inserire i testi nel suo blog e nella sua pagina Facebook, o sotto dettatura diretta oppure man mano che sono pronti, e sempre secondo la possibilità data dal tempo e dai mezzi di comunicazione online.
      In che circostanza lei è stato censurato? E su quale argomento?
      S.M.

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  3. Argomento vostro dal titolo: "che cosa voleva essere il fascismo?" capitolo 1/3 o 2/3 o 3/3 non posso ricordare più di altro (mica tengo i pizzini); tanto sono rimasto disgustato per questo per voi/tu. Oltre la prepotenza usata contro un uomo giudicato male e da morto al di la della convezione politica di comodo tuttora in essere: "chi sei tu per giudicare ?" Lei non è p. Cavalcoli , io lo so.

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    1. Anonimo = Guido Bannati = nome di comodo = anche io non posso espormi per ovvii motivi

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    2. Anonimo = G B

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  4. controllare i tecnici, todos, todos, todos ...

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  5. Ma alle 21:42 ha risposto un bot, un tecnico, o cavalcoli ??? Me prendi pure per i fondelli ???

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  6. Vi ringrazio entrambi per la schiettezza; sull'argomento storico "ventennio" non ho voglia di dilungarmi in questo momento, concordo su molte cose espresse sopra , mi permetto solo di aggiungere che dal 1861 fummo "colonia inglese" : evidentemente il controllo del corno d'Africa (dal 1936) dava enorme fastidio a costoro per i motivi geopolitici facilmente immaginabili e validi ancora oggi ! L' inizio delle grane, sanzioni comprese, fu allora; ricordo ancora che il popolo italiano era più cattolico di oggi e che il nazismo eugenetico non era parente del fascismo anche se il re controfirmò le leggi razziali e sicuramente il fascismo in alcuni suoi esponenti fu ideologicamente aderente alla filosofia hegheliana propria del nazista: bisogna distinguere non generalizzare, discernere ...!
    Ricordo infine due argomenti "patti in laterano" e "carteggi Churchill" fate voi ora. se avrò occasione passerò da Fontanellato previo avviso, grazie. LJC

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    1. Caro Guido,
      indubbiamente il fenomeno del Fascismo è molto complesso ed io ho voluto individuarne l’anima filosofica. È chiaro che in esso concorrono molti altri fattori, che non sono a mia conoscenza.
      Per quanto riguarda i Patti Lateranensi, credo che sia uno dei meriti del Fascismo. Tuttavia il fatto della religione di Stato è stato superato dal nuovo Diritto Canonico e dal Concordato del 1983, che sancisce la libertà religiosa a seguito delle disposizioni del Concilio Vaticano II.
      Se passa di qua, è il benvenuto.

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  7. Padre,

    Che dire del commento del Cardinale Dulles in:

    https://www.firstthings.com/article/2003/05/the-population-of-hell

    Ecco una traduzione fornita da Google:

    https://www-firstthings-com.translate.goog/article/2003/05/the-population-of-hell?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=pt-BR&_x_tr_pto=wapp

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    1. Caro Luiz,
      il metodo che seguo in questo servizio ai Lettori consiste nel rispondere a domande che essi mi rivolgono circa questioni che riguardano la teologia, la morale, la filosofia e la vita della Chiesa.
      La inviterei pertanto a segnalarmi, se crede, ciò che di questo discorso del Card. Dulles ha suscitato il suo interesse e le ha creato difficoltà o qualche dubbio, in modo che io abbia la possibilità di esaminare il suo problema e darne una risposta.

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    2. Grazie per la risposta, Padre!

      Ho letto l’articolo del Card. Dulles e, per me che non sono teologo - anche se, da laico, ogni tanto leggo qualcosa qua e là in modo non sistematico -, mi è sembrato interessante.

      E come ho letto il Suo articolo anche, ho pensato che ci fosse qualcosa di simile tra i due, anche se non esattamente identici.

      In fondo, volevo sapere se Lei pensava anche come il Card. Dulles, o se c’era qualcosa che, dal punto di vista teologico, li differenziava, per quanto riguarda il tema trattato.

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    3. Caro Luiz,
      a proposito di questo articolo del Card. Dulles, dato che lei ha notato delle differenze, me ne segnali qualcuna ed io eventualmente ne farò un commento.
      Se ha notato delle similitudini, questo si spiega molto bene col fatto che entrambi condividiamo la dottrina della Chiesa.

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