Può esistere un ateo in buona fede?
Terza Parte - 3/3
«Né caldo né freddo» (Ap 3,16)
Ma al di fuori di questa alternativa così netta esistono oggi posizioni sedicenti cattoliche, come quella di Hans Küng, il quale tiene il piede su due staffe, a somiglianza di Kant: per lui non si può dimostrare razionalmente l’esistenza di Dio, ma non si può dimostrare razionalmente neanche l’ateismo. Egli dunque si professa per suo conto teista, ma non si pone affatto la prospettiva di confutare l’ateo.
Continua a leggere:
https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/puo-esistere-un-ateo-in-buona-fede_21.html
Kant
sbaglia quindi gravemente nel sostenere nella Critica della ragion pura che la dimostrazione razionale
dell’esistenza di Dio, soprattutto se sorretta dalla filosofia scolastica, «al
di fuori delle scuole non ha mai convinto nessuno».
Immanuel Kant
Hans Küng nel suo libro dichiara apertamente di non accettare alcuna evidenza oggettiva e primaria né sensibile né razionale e per conseguenza respinge il valore eminentemente razionale del principio di causalità, il quale si fonda appunto sulle prime evidenze del senso e della ragione. Dunque in Küng la ragione non riesce a mettersi in moto e a procedere con la sua forza logica naturale, ma oscilla fra il sì e il no.
Hans Küng
(immagini da internet)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti che mancano del dovuto rispetto verso la Chiesa e le persone, saranno rimossi.