Da che cosa scaturisce la verità cristiana?
Commento a una dichiarazione del Cardinale Giuseppe Betori
La verità in sé e la verità per noi
Il quotidiano Avvenire del 14 u.s. pubblica un articolo* del Card. Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, dal titolo «L’amore di Dio è un’esperienza per tutti», nel quale articolo il Cardinale afferma che «la dimensione pastorale è fattore costitutivo della verità cristiana, che scaturisce non da un disvelamento della verità in sé ma dalla volontà divina di comunicare il mistero propter nostram salutem».
Ora, che la verità cristiana abbia una dimensione pastorale legata alla volontà di Dio di operare per la nostra salvezza non c’è alcun dubbio. Ma quello che lascia stupiti e – diciamolo con franchezza portandone le ragioni – contrariati, è l’affermazione che la verità cristiana non sarebbe lo svelamento della verità in se stessa, quando in realtà il bisogno di vedere la verità in se stessa, soprattutto quella divina, è il bisogno più radicale dell’uomo, quello che fa la sua dignità altissima di creatura pensante ed amante fatta ad immagine di Dio, un’aspirazione presente nelle più elevate culture e religioni dell’umanità, dall’antica Grecia e Roma, all’India ed alla Cina, soprattutto la sapienza ebraica, così potentemente testimoniata dalla Bibbia, che sta alle origini della verità cristiana.
* https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/lamore-di-dio-unesperienza-per-tutti
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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/da-che-cosa-scaturisce-la-verita.html
Card. Giuseppe Betori |
La verità è oggetto di diversi atti dello spirito. Essi sono l’amare la verità: la sapienza; dire la verità: il parlare sincero; conoscere la verità: la scienza; e fare la verità: la virtù. Riguardo al conoscere, verità è sinonimo di realtà.
Conoscere la verità equivale a conoscere la realtà. La realtà come verità è la verità ontologica. Invece negli altri casi si tratta della verità gnoseologica o del pensiero.
Un conto è il vero e un conto è la verità. Il verum è l’ente, il concreto, l’individuo, il fatto, l’atto, l’evento. Il vero è un qualcosa di limitato, di finito, di parziale. Esso partecipa della verità, che è quell’esser vero assoluto, infinito e totale, al quale tutti i veri partecipano e sul quale si fondano. Se non ci fosse la verità, non ci sarebbe il vero. E d’altra parte, il vero rimanda alla verità. Il vero è verità relativa; la verità come tale è la verità assoluta, quella verità, quella proprietà del vero per la quale ogni vero è vero.
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