Il
purgatorio come sconto della pena per il peccato
Per il tuo sdegno non c’è in me
nulla di sano,
nulla è intatto nelle mie ossa
per i miei peccati.
Sal 37,4
Da
dove viene l’attuale incapacità
di
interpretare nella fede le pene della vita
La convinzione
che la divinità punisce le trasgressioni alla sua volontà e che queste
trasgressioni vanno rimediate con opportuni sacrifici espiatori o riparatori affinché
torni la pace fra il dio e l’uomo peccatore, è una convinzione insopprimibile
della coscienza religiosa naturale e quindi è propria di tutte le religioni tradizionali
razionalmente fondate, ed è confermata dalla Sacra Scrittura.
In tal modo il concetto di «castigo di Dio», rettamente
inteso, utilizzato in funzione penitenziale, e la conseguente possibilità che
ci è offerta di volgere a vantaggio della nostra anima le sventure della vita, è
uno degli insegnamenti fondamentali della sapienza biblica, insegnamento che
non saprebbe essere ignorato o frainteso senza far crollare tutto l’insegnamento
biblico sulla penitenza, il sacrificio cultuale fino al sacrificio
soddisfattorio di Cristo, col conseguente ottenimento della grazia divina,
della divina misericordia, della riconciliazione con Dio, del perdono, del
recupero dell’innocenza perduta col peccato, dell’espiazione, della pratica
delle buone opere, della figliolanza divina, della salvezza, della santità e
della beatitudine celeste.
Ecco allora che S.Tommaso dedica uno degli
articoli della Somma Teologica a dimostrare
la tesi secondo la quale «i flagelli con i quali in questa vita siamo puniti da
Dio possono avere una funzione soddisfattoria». È l’art.2 della questione 15 del
Supplemento della Somma Teologica dedicata ai mezzi con i
quali, nell’ambito della Confessione sacramentale, diamo soddisfazione a Dio
per i nostri peccati.
Continua a leggere:
Sebastiano Ricci:
Cristo crocifisso e anime del Purgatorio (1702)
Chiesa parrocchiale di Fregona (TV)
Immagini da internet
A.M.
RispondiEliminaCarissimo Padre Cavalcoli
non ci conosciamo direttamente , ma abbiamo in comune due cose ( belle!):
quasi la stessa età e (quasi ?!?) lo stesso amore per il Signore.
Detto questo desidero esprimerti la mia gioia per aver letto quanto hai scritto in merito alle affermazioni di Francesco Cosentino: sono riflessioni che non solo condivido , ma che mi auguro di cuore posano far riflettere ... ANCHE LUI !
Un abbraccio caro e affettuoso in Gesù e Maria
Carlo D.Agosto- Pecetto Torinese
Caro Carlo, ringrazio per le buone parole e preghiamo per Cosentino.
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