14 marzo, 2020

Il purgatorio come sconto della pena per il peccato

Il purgatorio come sconto della pena per il peccato

Per il tuo sdegno non c’è in me nulla di sano,
     nulla è intatto nelle mie ossa per i miei peccati.
Sal 37,4

Da dove viene l’attuale incapacità 
di interpretare nella fede le pene della vita

La convinzione che la divinità punisce le trasgressioni alla sua volontà e che queste trasgressioni vanno rimediate con opportuni sacrifici espiatori o riparatori affinché torni la pace fra il dio e l’uomo peccatore, è una convinzione insopprimibile della coscienza religiosa naturale e quindi è propria di tutte le religioni tradizionali razionalmente fondate, ed è confermata dalla Sacra Scrittura.

In tal modo il concetto di «castigo di Dio», rettamente inteso, utilizzato in funzione penitenziale, e la conseguente possibilità che ci è offerta di volgere a vantaggio della nostra anima le sventure della vita, è uno degli insegnamenti fondamentali della sapienza biblica, insegnamento che non saprebbe essere ignorato o frainteso senza far crollare tutto l’insegnamento biblico sulla penitenza, il sacrificio cultuale fino al sacrificio soddisfattorio di Cristo, col conseguente ottenimento della grazia divina, della divina misericordia, della riconciliazione con Dio, del perdono, del recupero dell’innocenza perduta col peccato, dell’espiazione, della pratica delle buone opere, della figliolanza divina, della salvezza, della santità e della beatitudine celeste. 

Ecco allora che S.Tommaso dedica uno degli articoli della Somma Teologica a dimostrare la tesi secondo la quale «i flagelli con i quali in questa vita siamo puniti da Dio possono avere una funzione soddisfattoria». È l’art.2 della questione 15 del Supplemento della Somma Teologica dedicata ai mezzi con i quali, nell’ambito della Confessione sacramentale, diamo soddisfazione a Dio per i nostri peccati. 


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Sebastiano Ricci: 
Cristo crocifisso e anime del Purgatorio (1702) 
Chiesa parrocchiale di Fregona (TV)





Immagini da internet

2 commenti:

  1. A.M.
    Carissimo Padre Cavalcoli
    non ci conosciamo direttamente , ma abbiamo in comune due cose ( belle!):
    quasi la stessa età e (quasi ?!?) lo stesso amore per il Signore.

    Detto questo desidero esprimerti la mia gioia per aver letto quanto hai scritto in merito alle affermazioni di Francesco Cosentino: sono riflessioni che non solo condivido , ma che mi auguro di cuore posano far riflettere ... ANCHE LUI !

    Un abbraccio caro e affettuoso in Gesù e Maria

    Carlo D.Agosto- Pecetto Torinese

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    Risposte
    1. Caro Carlo, ringrazio per le buone parole e preghiamo per Cosentino.

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