24 marzo, 2020

La pandemia è un castigo divino?

La pandemia è un castigo divino?

Chi conosce l’impeto della tua ira,
      il tuo sdegno col timore a Te dovuto?
Salmo 90,11

Il fango che guarisce

Nell’omelia della Messa del 22 marzo 2020 trasmessa a RAI Uno Mons.Gianpiero Palmieri, Vescovo Ausiliare della diocesi di Roma, ha detto che “Dio non punisce con la pandemia il peccato degli uomini. Ma la cecità, la malattia e anche la pandemia, ci ricordano che siamo Luce e fango, Luce impastata nel fango”.

Egli dunque sembra voler spiegare l’origine e il diffondersi della pandemia col fatto che «siamo Luce e fango, Luce impastata nel fango».  Che noi siamo luce è una verità certamente bella e consolante, è il ricordare che siamo stati creati ad immagine di Dio e che dobbiamo essere «figli della luce», illuminati da Cristo.
Ed anche che noi siamo fango, purtroppo è vero, perché la nostra natura si è corrotta a seguito del peccato originale ed in più si è infangata a causa dei peccati personali, ed ha quindi bisogno di essere lavata e purificata dall’acqua del Battesimo, e dalle opere della penitenza.

Tuttavia Gesù usa del fango proprio per purificarci, guarirci e ridarci la vista. Che significa ciò? Bisogna chiarire che cosa vuol dire il nostro essere fango. Esso significa, oltre al fatto che siamo peccatori, anche il fatto che subiamo le conseguenze del peccato, diciamo pure, il castigo del peccato, come sono la soggezione alla sofferenza e l’esposizione alle pene e alle sciagure della vita, comprese le calamità naturali e le epidemie. 

Continua a leggere:
 Guarigione del cieco nato, Basilica di sant’Angelo in Formis, Capua, datato 1072/1078 - da internet

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti che mancano del dovuto rispetto verso la Chiesa e le persone, saranno rimossi.