06 aprile, 2021

La religione della mascherina

  La religione della mascherina

Una psicosi collettiva

Un mio confratello mi ha raccontato giorni fa che una signora nella chiesa del nostro convento, avendo sorpreso a quindici metri di distanza un’altra signora senza mascherina, le ha intimato di indossarla immediatamente, dopodiché è corsa dal Vescovo a denunciare il fatto.

Un tempo il fedele zelante denunciava al Vescovo un parroco che infrangeva le norme della celebrazione liturgica o che aveva dato scandalo pronunciando un’eresia nell’omelia della Messa o per una condotta sessuale scandalosa. Oggi si passa sopra a queste cose: occorre – si dice - rispettare le opinioni altrui e scelte morali «diverse». 

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il «castigo che ci dà salvezza si è abbattuto sui di Lui e che dalle sue piaghe siamo stati guariti» (Is 53,5).

Il Papa ci ha detto di recente che «siamo provati». Ebbene, da queste parole del Papa si può giungere a comprendere il valore profetico delle parole di Isaia, che coglie già sei secoli prima il significato salvifico del sacrificio di Cristo.



 

 

Il Pontefice non aveva mai usato finora questa espressione a proposito della pandemia.


Possiamo trarre infatti da queste parole luce, conforto, consolazione e speranza in linea con le parole del Profeta. 

Apparentemente Francesco non pare aver detto nulla di straordinario. Ma egli ha spesso la capacità di dire brevemente grandi cose. Occorre non lasciarsi sfuggire certe osservazioni o sentenze apparentemente banali, ma che in realtà nascondono importanti insegnamenti.

 

Immagini da internet

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