28 maggio, 2021

Severino e Barzaghi sulla questione dell’essere di Dio - Terza Parte (3/3)

  Severino e Barzaghi sulla questione dell’essere di Dio

Terza Parte (3/3)

Barzaghi fra San Tommaso e Severino

Il parmenidismo di Severino lo porta ad una forte polemica contro l’Occidente a sostegno dell’Oriente, perché mentre vede in Parmenide un riflesso del monismo panteista indiano del Sat, l’ipsum Esse, la patria dell’Essere uno, infinito, assoluto, immutabile ed eterno, vede nell’Occidente la patria di quella visione dell’essere come divenire, per la quale esso può essere prodotto e annullato, e quindi di quella visione dell’essere-che-non-è, insomma la patria del nichilismo.

E nell’orizzonte del nichilismo Severino pone anche il cristianesimo con la dottrina della creazione come productio totius entis ex nihilo. Padre Barzaghi, come cattolico, ovviamente non segue Severino in questo rifiuto del cristianesimo, anche se tenta di salvare il dogma della creazione, ma lo fa in un modo sbagliato tentando di accontentare Severino e concependo cioè la creazione non come produzione dal nulla, ma come dipendenza da Dio.

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/severino-e-barzaghi-sulla-questione_28.html

 

Fontanellato, 10 maggio 2021

 

Padre Barzaghi ha voluto tentare un accostamento di Severino a Tommaso sulla base della dottrina metafisica dell’essere. 

Come ho detto all’inizio di questo articolo, Barzaghi è stato acuto nell’individuare il punto di contatto nell’ipsum esse.

Ma purtroppo è evidente che il tomismo di Barzaghi è infetto dall’idealismo severiniano, per cui Barzaghi dà la preferenza all’idealismo rispetto al realismo, ponendo, per esprimerci nei termini di Papa Francesco, l’idea al di sopra della realtà, anziché la realtà al di sopra dell’idea. 

 Immagini da internet

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