31 ottobre, 2021

Le opere dello Spirito Santo - Quarta Parte (4/5)

 Le opere dello Spirito Santo

Quarta Parte (4/5)

 La Santissima Trinità operante nella storia secondo Gioacchino da Fiore

Gioacchino da Fiore, come è noto, ebbe l’idea di concepire l’azione delle Tre Persone divine operanti nella storia del mondo secondo un avvicendamento, il quale, partendo dal Padre nel’Antica Alleanza, vede l’avvento del Figlio nella Nuova Alleanza. Ma invece di fermarsi qui, Gioacchino fa seguire all’età del Figlio un’età dello Spirito Santo, la quale sembra andare oltre il Figlio arrivando al Padre al di là e non per mezzo del Figlio, quindi senza il Figlio, un’età che sembra superare ed andare oltre l’opera del Figlio, il Quale avrebbe esaurito la sua funzione nell’età che gli è già appartenuta, ossia l’età del Figlio.

Ma l’appunto più grave glielo fece il Concilio Lateranense IV accusando Gioacchino di asserire nella Santissima Trinità «non una vera e propria unità, ma un’unità collettiva e similitudinaria, così come si dice che molti uomini sono un solo popolo».

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Gioacchino da Fiore ebbe l’idea di concepire l’azione delle Tre Persone divine operanti nella storia del mondo secondo un avvicendamento, il quale, partendo dal Padre nell’Antica Alleanza, vede l’avvento del Figlio nella Nuova Alleanza.

Il difetto di Gioacchino fu quello di concepire l’avvicendamento dell’opera dello Spirito a quella del Figlio in maniera troppo grossolana, quasi che lo Spirito succeda al Figlio così come San Giovanni XXIII è succeduto a Pio XII e ciò, come notò il Concilio Lateranense IV e San Tommaso al suo seguito, per un’insufficiente concezione dell’unità della natura divina.

 

Sei secoli dopo, i luterani Schelling ed Hegel riprenderanno la stessa tesi aggravandola ulteriormente con l’interpretarla come un precorrimento della riforma luterana, la quale avrebbe appunto inaugurato l’era della «libertà dello Spirito Santo» con l’abolizione del Papato, della gerarchia, della Tradizione, della legge morale naturale, dei dogmi e dei sacramenti, cosa che al cattolico Gioacchino, sant’uomo, non era passata assolutamente per la testa.

Per Hegel in Dio esiste una triade, la quale però non è una trinità di persone in una sola natura divina, ma una sola essenza divina, lo «Spirito», che si extrapone da sé, nega né e torna in sé.

 San Tommaso fonda una metafisica trinitaria, che è la metafisica cristiana per eccellenza. 

Sappiamo per fede dell’esistenza della San Trinità; ma questa conoscenza di fede illumina la nostra ragione, in modo tale che essa, restando sul suo piano, vede nell’ente una triade come vestigio della Trinità.



Immagini da internet:
- Gioacchino da fiore
- G.W.F. Hegel
- San Tommaso d'Aquino

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