Le opere dello Spirito Santo
Quinta Parte (5/5)
Il Figlio è mandato nel mondo dallo Spirito Santo
insieme con lo Spirito Santo
Il Figlio procede dal Padre ed è mandato nel mondo per la salvezza del mondo. Ma il Padre, affinchè l’opera del Figlio arrivi alla perfezione, gli associa lo Spirito Santo ed unge e consacra la sua umanità nello Spirito Santo, in modo che lo Spirito resta in permanenza sull’umanità di Gesù. Le dà potenza, così da farle compiere le opere della salvezza.
Ovviamente l’opera del Figlio in quanto Dio è in se stessa opera divina e perfettissima. Lo Spirito Santo la completa non in se stessa, ma in rapporto a noi, nel senso che ci mostra fino in fondo la verità della dottrina del Figlio e la potenza della sua grazia, verità e grazia che del resto non sono altro che quelle del Padre, giacchè tutto ciò che Cristo è e possiede lo deriva dal Padre e lo dona a noi nello Spirito Santo.
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Lo Spirito Santo si autocomunica all’uomo non nell’essenza, ma nella potenza – consortes divinae naturae –.
L’uomo diviene Dio intenzionalmente, non ontologicamente –; l’uomo può acquistare una partecipazione alla vita divina, ma non il potere creatore.
Credere, con Rahner, che Dio possa autocomunicarsi all’uomo ontologicamente («quasi causa formale»), vuol dire cadere nel panteismo.
Che cosa fa lo Spirito e qual è il rapporto di questo suo intervento con la consacrazione successiva del celebrante che opera la transustanziazione?
Appare un concorso dello Spirito Santo con le parole di Cristo che transustanziano le offerte. La transustanziazione consegue alla presenza potente dello Spirito, che muove Cristo a parlare, come lo Spirito fece costantemente su questa terra per tutto il corso della vita mortale di Cristo e fa ancora in cielo. La parola di Cristo ha una propria potenza divina, ma le Persone divine agiscono perché sono l’unico Dio che agisce.
Lo Spirito Santo non solo dona Se stesso per venire con le altre due Persone ad abitare nell’anima del giusto, ma elargisce al cristiano in grazia e alla Chiesa un’infinità di svariati doni, appropriati a ciascuno, singolari e collettivi, permanenti e temporanei, maschili e femminili, ordinari e straordinari, sempre in aumento nel corso della storia, i quali si possono classificare, secondo l’insegnamento del Concilio Vaticano II, in santificanti e ministeriali.
Immagini da internet
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