25 luglio, 2023

I Papi nostre guide nel confronto col mondo moderno - Quinta Parte (5/5)

 I Papi nostre guide nel confronto col mondo moderno

Quinta Parte (5/5) 

Ratzinger giovane teologo

L’impostazione filosofica e teologica del giovane Ratzinger non era di impronta tomistica ma agostiniano-cartesiana proveniente da Romano Guardini, per cui egli non intendeva la metafisica come scienza dell’ente sostanziale, ma dell’io-spirito che entra in relazione con l’altro e con se stesso. Da qui la sua concezione dell’ente non come sostanza ed accidenti, ma come azione o come  relazione sussistente[1].

Ciò lo portò a concordare per un certo tempo col trascendentalismo hegeliano-heideggeriano di Rahner. Accortosi tuttavia ad un certo momento dell’insidia, già dall’immediato post-concilio Ratzinger prese le distanze da Rahner, ma non riuscì ad abbandonare del tutto la visione buonistica, che era propria anche di Von Balthasar, del quale Ratzinger divenne amico e collaboratore alla rivista Communio.

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Il Magistero di Benedetto si riassume nelle sue tre encicliche sul valore della carità, 'Deus caritas est'; sul valore della speranza 'Spe salvi'; e sulla giustizia sociale 'Caritas in veritate'. La dottrina di Benedetto si mantiene nel solco della Tradizione arricchita dagli apporti del Magistero e della teologia postconciliare.

Benedetto aveva in animo di indire il 2013 come Anno della Fede, ma non attuò il suo progetto per aver dato le dimissioni. Il suo Successore, comunque, Francesco ebbe cura di scrivere un’enciclica sulla fede Lumen fidei, che redasse assieme al Papa emerito.

Benedetto, prima di lasciare il ministero petrino, ci ha illuminati, come canto del cigno, col suo carisma papale, circa l’essenza del Papato emerito, precisando, nella sua Dichiarazione di dimissioni, che egli conservava il munus papale, ma non il ministerium, ossia restava Papa, ma passava il governo della Chiesa al suo Successore. Mai avevamo udito una cosa del genere. Benedetto ci ha illuminati su di un aspetto del carisma petrino finora del tutto sconosciuto: la distinzione fra l’essere Papa e il fare il Papa. Il Papa dimissionario o emerito resta Papa, ma non fa più il Papa. Come c’è il tu es sacerdos in aeternum, così c’è il tu es Papa in aeternum, anche se dovesse abbandonare il governo della Chiesa.

Immagine da Internet: Papa Benedetto XVI

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