17 febbraio, 2020

Timore di Dio e paura di Dio

Timore di Dio e paura di Dio

Tutta la sapienza è timore di Dio
Sir 19, 18

Il timor di Dio è virtù preziosissima

L’uomo nella vita presente avverte in sé due impulsi contrari: o la volontà di decidere lui ciò che è bene e ciò che è male o l’impulso ad accettare che sia Dio a dirgli ciò che è bene e ciò che è male. Se si persuade della prima alternativa, prova un senso di sicurezza nel sapere ciò che è bene e ciò che è male, dato che è lui a decidere. Se invece accoglie da Dio questa conoscenza, allora gli sorgono due tipi di timore: ho capito veramente che cosa è bene e che cosa è male? Ho messo o non ho messo in pratica la volontà di Dio? Mi salverò o mi perderò?

Chi ritiene di poter e dover decidere lui in totale autonomia, non ha nessun timore di Dio, perché per lui, ammesso che Dio esista, Dio non ha nessuna parte nel dirgli cosa deve o non deve fare, per cui non ha da temere alcun castigo se disobbedisce, così come non si attende alcun premio se obbedisce.

Invece il timore di Dio è un atteggiamento dell’animo, per il quale il timorato di Dio, avvertendo l’infinita maestà divina legislatrice e giudice e rivendicatrice del bene e del male, prende molto sul serio o in estrema considerazione la volontà di Dio e i giudizi divini e vi fa la massima attenzione, sapendo che dall’obbedire o disobbedire alla sua volontà dipende il suo destino eterno.

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Immagine da internet

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