25 giugno, 2021

Sulle parole di Monsignor Paglia - In merito al Ddl Zan sull’omofobia

  Sulle parole di Monsignor Paglia

In merito al Ddl Zan sull’omofobia

Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, nell’ambito della rassegna “Bepop! Senza perdere l’amore” in programma Al Parco Nemorense di Roma, rispondendo il 24 giugno scorso alla domanda del conduttore di Radio 3 Rai Pietro Del Soldà, pur criticando il Ddl Zan senza per questo opporglisi, ha affermato tra l’altro che «è un problema che riguarda solamente la Repubblica italiana. Il Concordato non c’entra nulla, quindi secondo me quella nota non andava scritta».

Ora la Segreteria di Stato ha inviato al Governo Italiano una Nota con la quale si mette in luce il fatto che il Ddl contiene elementi che contrastano col Concordato fra Vaticano e Stato Italiano del 1984. In particolare il Ddl sembra opporsi all'articolo 2, dove il comma 1 si riferisce alla Chiesa che viene rassicurata sulla "libertà di organizzazione, di pubblico esercizio di culto, di esercizio del magistero e del ministero episcopale", mentre il comma 2 garantisce "ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".

Il timore del Vaticano è che il Ddl dichiari illegale e quindi passibile di sanzione penale l’esercizio della "libertà di organizzazione, di pubblico esercizio di culto, di esercizio del magistero e del ministero episcopale", con particolare riferimento alla dottrina della Chiesa circa l’etica sessuale, il matrimonio, la famiglia e la condanna della sodomia.

Continua a leggere:

https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/nota-sulle-parole-di-monsignor-paglia.html 

Cf. mio precedente articolo del 29.05.21: Sulla identità di genere secondo il DDL Zan:

https://padrecavalcoli.blogspot.com/2021/05/sulla-identita-di-genere-secondo-il-ddl.html 


Il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin ha rilevato nel Ddl la presenza di una materia penale che fa riferimento all’espressione del pensiero, senza che peraltro si chiariscano i contenuti passibili di sanzione penale, che vengono lasciati nel vago, sicchè c’è il rischio che, in caso di citazione in giudizio e di processo penale, il giudice operi non secondo rifermenti precisi, ma di suo arbitrio, col rischio che il reo sia punito senza che sappia per quale motivo, cosa che evidentemente offende le regole della più elementare giustizia.


Mons. Paglia non si accorge che non si tratta affatto di una questione interna alla Repubblica Italiana, ma di rapporto dell’Italia col Vaticano e quindi con la Chiesa. Non si tratta di una questione interna all’Italia, ma, con l’etica sessuale e con l’etica della famiglia, si tratta di una questione di civiltà, che interessa tutto il mondo e la missione universale della Chiesa, e va ben al di là degli interessi dell’Italia. 

Immagini da internet:

- Card. Pietro Parolin e Mario Draghi

- Card. Vincenzo Paglia : https://video.lastampa.it/politica/monsignor-paglia-il-concordato-non-c-entra-nulla-quella-nota-non-andava-scritta/141058/141313

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