20 marzo, 2022

Il Papa e la guerra/ Da Fatima a Kiev e Mosca (1)

Il Papa e la guerra

Da Fatima a Kiev e Mosca (1)

Il Papa e la guerra/ Da Fatima a Kiev e Mosca (1)
Giovanni Cavalcoli

Il prossimo 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione di Maria, il Papa, su richiesta dei Vescovi dell’Ucraina, consacrerà l’Ucraina e la Russia al Cuore Immacolato di Maria. Questo atto di grande rilievo del Santo Padre appare alquanto significativo ed opportuno in questi giorni nei quali il mondo è in ansia per il timore di un peggioramento del conflitto e il nostro cuore è straziato per la morte, le sofferenze e le crudeltà patite da tanti cittadini ucraini inermi, che vedono distrutte le loro case da ordigni bellici e si vedono costretti ad emigrare all’estero in condizioni di estremo disagio ed incertezza del futuro.

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Da: https://aurelioporfiri.substack.com/

- https://aurelioporfiri.substack.com/p/il-papa-e-la-guerra-da-fatima-a-kiev?s=r 


2 commenti:

  1. Caro Padre Cavalcoli,
    in giorni come oggi, dopo aver letto quanto ha detto papa Francesco nell'udienza generale di questo mercoledì, mi sento fortunato di aver trovato nella mia vita una guida spirituale come padre Cavalcoli (e questa lode per te non è lusinga).
    Perché se non avessi saputo distinguere (grazie a quanto mi hai insegnato) quando il Papa parla da Maestro della fede, da quando si esprime in privato, mi sarei scandalizzato per quanto ha appena detto oggi:

    "L’odio e la rabbia alla guerra io l’ho imparata da mio nonno che aveva combattuto al Piave nel 1914: lui mi ha trasmesso questa rabbia alla guerra. Perché mi raccontò le sofferenze di una guerra".

    Penso che chi prova "odio" per la guerra, è perché non è consapevole della necessità che a volte c'è di una guerra giusta, come lei ha spiegato molto bene, e il Concilio Vaticano II lo insegna bene.
    Oppure, ciò che si nota in queste parole è la confusione tra "guerra" e "crimini di guerra".

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    1. Caro Ross,
      anche qui questo sdegno ed odio del Papa per la guerra va inteso in relazione alla guerra intesa come sfogo di odio, di violenza e di crudeltà con tutte le sofferenze che subiscono le vittime di questi crimini. La Bibbia conosce la guerra intesa in questo senso, come di un male dal quale in paradiso saremo liberati. D'altra parte, è umana la ripugnanza per la sofferenza, anche se tuttavia dobbiamo considerare che la sofferenza che il soldato patisce per la difesa della patria e quella che infligge al nemico della patria è atto di giustizia. Indubbiamente la Bibbia, seguìta dalla dottrina della Chiesa, conosce anche la giusta guerra, voluta addirittura da Dio, difensore dei deboli, liberatore degli oppressi, vendicatore degli offesi.
      Dio non vuole la morte di nessuno, e tuttavia nella sua giustizia castiga il peccatore e fa sì che cessi di peccare permettendo che sia ucciso in guerra, nel mentre che ha pietà della vittima liberandolo dalle sue mani. Bisogna ricordare l'esistenza della guerra giusta, la quale dà modo agli oppressi di liberarsi dagli oppressori e di sconfiggere i nemici della patria. Uccidere in una guerra giusta non è peccato contro il V Comandamento, perchè esso proibisce di uccidere l'innocente, ma non il malfattore o il nemico della patria. Anche in guerra si può e si deve amare il nemico della patria, anche se lo si uccide, perchè il buon soldato non fa questo per odio, ma per compiere il suo dovere e certamente a malincuore.

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