Ateismo e salvezza
Seconda Parte (2/10)
L’ateo, come Prometeo, si sente potente e capace di operar cose divine; dall’ateismo sorge l’impresa empia della magia, attuata non senza il concorso del demonio, maestro di superbia, sempre pronto ad intervenire laddove l’uomo si lascia ingannare dalla superbia. L’ateo è «tracotante» (trans-cogitans) e «trasgressore» (trans-grediens) perché col suo pensare ed agire esce dai giusti limiti regolandosi col suo solo arbitrio.
L’ateo è l’erede e l’emulo di Adamo che preferisce ascoltare il serpente piuttosto che Dio. Hegel nella sua interpretazione del peccato originale sostiene che il serpente insegna all’uomo come diventare Dio liberandosi dal dominio del Dio creatore il quale proibendo di mangiare dell’albero del bene e del male, gli ha mentito avvertendolo che sarebbe morto.
Continua a leggere:
https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/ateismo-e-salvezza-seconda-parte-210.html
Un famoso pretesto per negare l’esistenza di Dio è quello di Epicuro, che Hume riporta in questi termini: «Ha la divinità la volontà di impedire il male, ma non il potere di farlo? Allora è impotente. Ne ha il potere, ma non la volontà? E allora da dove deriva il male?».
Alcuni oggi ritengono che Dio stesso sia debole e sofferente per le sofferenze dell’uomo. Ma è evidente che questo è un concetto indegno di Dio. Altri, influenzati dalle idee di Severino, per il quale tutto è bene così com’è, dicono che la sofferenza è un bene e per questo è un attributo divino. Altri, riprendendo Hegel che si rifà a Spinoza, dicono che ciò che a noi sembra male in realtà è bene.
Sant’Agostino risponde ad Epicuro dicendo che Dio è così buono e così potente, da ricavare dal male un maggior bene, mentre dimostra che l’origine del male non può che addebitarsi alla cattiva volontà della creatura, come è insegnato chiaramente nel libro del Genesi della Sacra Scrittura.
Immagine da Internet: Epicuro
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti che mancano del dovuto rispetto verso la Chiesa e le persone, saranno rimossi.