13 febbraio, 2024

Mediatori di pace - Terza Parte (3/4)

 

 Mediatori di pace

Terza Parte (3/4)
 
 Terza parte.

I dati da tenere presenti per la soluzione del problema

 Che cosa è il modernismo

Vediamo adesso come si configurano i due schieramenti contrapposti. Cominciamo dai modernisti. Come è noto, fu chiamato «modernismo» da San Pio X il vasto complesso di dottrine ereticali che ebbe vita ai tempi del Santo Pontefice, mentre gli stessi esponenti di questo movimento designarono se stessi con questo termine, naturalmente in tono di vanto e in un senso positivo, come di cattolici che intendevano ammodernare la cultura cattolica tenendo conto delle conquiste culturali dei tempi moderni.

San Pio X vide invece nel modernismo niente più che un cumulo di errori, «la somma di tutte le eresie», senza riconoscere in esso alcunché di positivo, sulla base di una generale condanna della «filosofia moderna». Il rimedio proposto dal Papa era il puro e semplice ritorno a San Tommaso e alla teologia scolastica, senza accennare per niente a una possibile assunzione critica dei valori della modernità. 
 
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Alla radice prima del conflitto che oggi travaglia la Chiesa fra indietristi e modernisti sta in una questione di fondo metafisica che li coinvolge entrambi: il problema di come accordare il mutevole con l’immutabile, l’essere col divenire, l’essere con l’agire, la fedeltà al passato e la proiezione verso il futuro.

Chi nell’ente diveniente ha visto giusto ed è stato capace di dirci come essere e divenire, come stasi e moto, come mutevole e immutabile si concilino nell’unico ente, dando a ciascuno dei due componenti il suo, è stato Aristotele.

Per Aristotele l’ente vivente corporeo ha una sua identità propria, ha un’essenza e proprietà specifiche e individuali, ha una materia e una forma, è composto di sostanza e accidenti, ha un essere e un agire, accoppia in sé l’immutabilità dell’essenza col dinamismo dell’agire, è nello spazio e nel tempo, si sviluppa e progredisce, pur mantenendo intatta la sua identità.

Con la Chiesa siamo davanti ad una sostanza vivente, a una mistica persona, il corpo mistico di Cristo, come insegna San Paolo, benché composta di persone, il popolo di Dio o comunità cristiana. E come un corpo ha molte membra, così noi siamo membra di questo corpo, parti integranti di questa persona mistica.

La Chiesa è una comunità umana che cresce, si sviluppa, si rinnova, progredisce nella storia. Occorre aver ben chiara la sua essenza. Non muta la sua essenza. Mutano le sue forme storiche.

La Chiesa ancor oggi raccomanda San Tommaso, sapiente utilizzatore in chiave cattolica del pensiero di Aristotele, perché Tommaso, Dottore Comune della Chiesa, è impareggiabile nel porre termine alle controversie, nel creare accordi fra avversari, nella promozione del dialogo fra posizioni avverse, nel giocare come fattore di mediazione nei contrasti dottrinali, che sono fonti di discordie fra l’eternalismo e la rivoluzione, fra opposti estremismi.

Immagini da Internet:
- La Madonna del cucito, Quirinale
- Maria, Madre della Chiesa, Subiaco (Roma)

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