21 febbraio, 2022

Che cosa è il subconscio nella Pascendi di Pio X? - Prima Parte (1/4)

  Che cosa è il subconscio nella Pascendi di Pio X?[1]

Prima Parte (1/4)

Non conformatevi alla mentalità di questo secolo,

ma trasformatevi rinnovando la vostra mente

per poter discernere la volontà di Dio,

ciò che è buono, a lui gradito e perfetto

Rm 12,2

 

Il Concilio Vaticano II ha risposto a quelle istanze

 alle quali non rispose la Pascendi senza per questo smentire

 la condanna degli errori modernisti

 

Emitte Spiritum tuum et creabuntur,

et renovabis faciem terrae

Sal 103,3

 

Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre.

Non lasciatevi sviare da dottrine varie e peregrine.

Eb 13,8

 

Come tutti sanno, la famosa enciclica Pascendi di S. Pio X è la vigorosa confutazione degli errori del modernismo, opera elogiata addirittura da Giovanni Gentile, il famoso filosofo idealista hegeliano mostratosi qui di una straordinaria astuzia, in quanto, ben lungi dal convertirsi davanti all’accorato appello del Papa, siccome il Papa non nomina l’idealismo, ebbe la spudoratezza di elogiare il Papa per aver così bene distinto la dottrina cattolica da quella modernista, senza accorgersi o fingendo di non accorgesi che in realtà il bersaglio di fondo dell’enciclica è proprio quell’idealismo panteista, che, nato da Cartesio e sviluppatosi poi nell’idealismo tedesco, costituiva quella che i modernisti chiamavano «filosofia moderna», filosofia che, per loro ingiunzione, la Chiesa avrebbe dovuto accogliere, se non voleva restare indietro rispetto al corso della storia, abbandonando l’ammuffito pensiero realista di San Tommaso d’Aquino, che invece Papa Leone XIII aveva caldamente raccomandato nell’enciclica Aeterni Patris proprio come il modo di attuare in filosofia e in teologia una sana modernità.

L’istanza avanzata dai modernisti in se stessa non era sbagliata. Da troppo tempo la Chiesa era troppo polemica nei confronti del pensiero moderno. Era ora di riconoscerne i meriti e di assumerlo nel pensiero cattolico, se essa voleva avanzare nella conquista della verità e rendersi comprensibile ed accettabile dagli uomini del proprio tempo. 

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/che-cosa-e-il-subconscio-nella-pascendi.html

Con l’enciclica Pascendi siamo davanti all’opera penetrante di uno dei più profondi conoscitori del pensiero moderno e di acutissimi filosofi. Il documento mostra con quale padronanza e capacità di sintesi il Magistero della Chiesa, assistito dallo Spirito Santo, e illuminato dalla luce del Logos, sa dominare, padroneggiare e giudicare dall’alto della Parola di Dio il campo vastissimo, complicato e diversificato del sapere filosofico e teologico.

Purtroppo la grande enciclica ebbe un difetto pastorale: essa fece un’analisi esatta degli errori del modernismo, ma non raccolse l’istanza di ammodernamento e di progresso.

San Giovanni XXIII, con l’indire il Concilio, dette a quell’istanza la soddisfazione che proveniva dallo stesso Magistero della Chiesa.

Il compito dell’oggi consiste nello strappare il Concilio ai modernisti consegnandolo al suo legittimo proprietario, che è la Chiesa.

Una cosa che si nota nella filosofia modernista accanto al disprezzo per il valore conoscitivo del concetto, è la sfiducia nell’uso della logica e nel potere che la ragione ha di offrire in campo filosofico dimostrazioni convincenti ed inoppugnabili.

Il modernista preferisce costruire sulla sabbia piuttosto che sulla roccia; gode di essere una canna sbattuta dal vento e non aspira ad essere la quercia che resiste alle tempeste. Gli interessa l’oggi, il qui e l’adesso. Il domani lo riduce all’oggi. Il passato lo strumentalizza al presente. Ma perchè? Semplicemente perché non crede all’esistenza della roccia, della quercia e del domani. Dio, per lui, è solo qui e adesso. Il resto non lo interessa. Non esiste.


Immagini da Internet:
- Antoon van Welie, Ritratto di Pio X, 1905, Musei Vaticani, Città del Vaticano, Roma
- Nicola Palizzi, La grande quercia

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