28 luglio, 2024

Esperienza trascendentale ed esperienza sessuale - La mistica di Rahner - Prima Parte (1/2)

 

Esperienza trascendentale ed esperienza sessuale

La mistica di Rahner

Prima parte (1/2)

 La spiritualità platonica ci dà garanzie di autenticità

come quella aristotelica?

Che cosa s’intende per «mistica»? La mistica è un’unione affettiva e o pratica con Dio inesprimibile a parole, ineffabile ed indicibile. La mistica o quella che si suppone tale è oggi molto di moda. Si pretende di spaziare in tutte mistiche, non solo quella cattolica, ma anche quella ebraica (kabbala), islamica (sufi), ortodossa (Dionigi l’Areopagita, Gregorio Palamas), protestante (Böhme, Swedenborg), panteista (brahmanesimo), buddista, taoista, new-age.

Oggi si dà del mistico con estrema facilità, ma spesso senza alcun criterio. Schelling è un mistico, Aleksandr Dugin è un mistico, Heidegger è un mistico, Rahner è un mistico, Severino è un mistico, Cacciari è un mistico, Nietzsche è un mistico, Gianni Vattimo è un mistico, Piero Coda è un mistico, Jean-Luc Marion è un mistico, Federico Faggin è un mistico, Paolo Gamberini è un mistico, Luigino Bruni è un mistico, Fritjof Capra è un mistico. La massoneria è una gnosi mistica. La filosofia teoretica e speculativa e la metafisica aristotelico-scolastica sono finite e sono sostituite dalla MISTICA. 

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Occorre quindi urgentemente chiarire o ricordare che cosa è la mistica, onde avere il criterio per distinguere quella vera da quella falsa. Al riguardo occorre innanzitutto controllare quale concetto dello spirito sta alla base di una data mistica, perché la mistica è un’esperienza spirituale. Che sia naturale o soprannaturale, questa è una distinzione da fare quando si confronta la mistica cristiana, soprannaturale, con le mistiche delle altre religioni, che sono di carattere naturale o puramente filosofico. La prima cosa da fare è trovare il concetto giusto dello spirito nei suoi rapporti con la materia.

La mistica in generale è, come dice Dionigi, il patire le cose divine. Il mistico è uno strumento di Dio. La sua volontà è la volontà di Dio. Acceso da un fuoco divino, accende nei cuori il fuoco dello Spirito Santo. Ma se questa volontà non è la volontà di un Dio pensato nel concetto o nel dogma, dove finisce il criterio per distinguere la buona dalla cattiva volontà? La giustizia dal peccato? Il patire il male dal fare il male?

Immagine da Internet: Teresa d'Avila, François Gérard, Parigi

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