10 gennaio, 2025

Il nazismo esiste ancora - Seconda Parte (2/3)

 

Il nazismo esiste ancora

Seconda Parte (2/3)

 Il carattere demoniaco del regime hitleriano

Ma veniamo adesso a ricordare che cosa è stato il regime hitleriano sotto il profilo della cultura e dell’influsso sulle anime. Il regime nazista costituì l’acme ossessivo di una progressiva autoesaltazione del popolo tedesco, che trovò in Hitler l’espressione più compiuta della sua viziosa tendenza all’autostima, della quale ho già parlato (Deutschland über Alles) e la conseguente volontà di dominio sull’intera umanità.

Ciò che al riguardo colpisce gli storici delle origini del nazismo è la sintesi che esso creò fra quattro fondamentali fattori o  princìpi ispiratori dello spirito tedesco: primo, la riesumazione dell’antica mitologia precristiana nel culto delle rune; secondo, la letteratura filosofica idealistico-panteista; terzo, l’interesse superstizioso per i fenomeni occulti, per lo spiritismo, la divinazione, l’astrologia, il misticismo indiano, la teosofia, l’esoterismo massonico e cabalistico e per la magia; quarto, un’immaginaria antichissima origine della razza ariana, fatta passare per scienza storica.

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Aristotele dice che l’uomo può compiere azioni malvage molto più dannose di quelle che può compiere l’animale, perchè l’uomo, nel fare il male, può impiegare la sua ragione in modo perverso. Ora, il potere della ragione, che coglie l’universale – osserva Aristotele – è molto maggiore del senso, che si ferma al particolare.  Da qui il maggior danno prodotto dall’azione che ha principio nella ragione pervertita, rispetto a quello che ha principio nel senso, al quale è limitato il potere delle bestie.

Si pensi alla quantità di mezzi tecnici, di trasporto e di costruzione che saranno stati impiegati nell’impresa e si potrà avere una pallida idea di quanto Aristotele aveva ragione.

Per questo, chi si limita a qualificare come bestiale la condotta dei nazisti, non dice a sufficienza quanto malvagia è stata la loro condotta, la quale, viceversa, dev’essere senz’altro qualificata come diabolica nel senso rigorosamente teologico della parola. Infatti, il diavolo è un soggetto che concepisce intellettualmente il male e lo vuole con la volontà. E questo è esattamente ciò che hanno fatto i nazisti, dando prova di una convinzione, un’ostinazione, una potenza ed efficacia di azione, tali da lasciar trasparire la presenza di una forza intellettuale e volitiva superiore a quella umana.


Dai discorsi di Hitler su ciò che egli pensava di sé stesso e della sua missione è evidente in lui la volontà e la pretesa folle di sostituirsi a Cristo nella sua convinzione di essere strumento di Dio, del fato, del destino o di entità superiori nella promozione della salvezza e della grandezza del popolo tedesco e, con esso e per suo tramite, dell’intera umanità. E la cosa stupefacente è come e quanto egli fu ingenuamente e facilmente creduto e accolto dai Tedeschi, un popolo di antica fede cristiana, di grandi doni intellettuali e morali, di forte spiritualità, civile, progredito e colto.

 
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