14 giugno, 2019

Salvini rispetta il Vangelo?

La politica confusa con la teologia


Da tempo si è diffusa l’esigenza che il dibattito teologico abbandoni l’astrattezza scolastica per immergersi nella concretezza del quotidiano, del mondo attuale e della storia moderna. E quale occasione migliore, quale locus theologicus più fecondo e concreto, quale segno della verità che nasce dalla prassi, quale più ricca sorgente di pastoralità, della politica, soprattutto poi se capita un evento così importante come le elezioni europee?

Mentre dunque un tempo i teologi, nei loro ristretti circoli specialistici, dibattevano, si occupavano e si preoccupavano di sottili questioni speculative o del rapporto fra il dogma e la metafisica ed eretici apparivano coloro che si opponevano al magistero pontificio ed ai decreti dei Concili in materia di fede  e di morale, capita oggi che vi siano dei politici che si assumono il ruolo di teologi e che vi siano teologi ritenuti all’avanguardia in questa teologia del concreto, i quali considerano come orizzonte proprio della teologia le idee che balzano alla ribalta nell’arena degli scontri politici e parlamentari. 




Mosaico del Cristo Pantocratore
nella Chiesa di Chora, Istanbul
(da internet)

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