12 giugno, 2021

Sessolatria e sessofobia - Quarta Parte (4/4)

  Sessolatria e sessofobia

Quarta Parte (4/4)

 La sessofobia è un fraintendimento della superiorità

dello spirito sul sesso. Essa riduce l’uomo a puro spirito 

La ripugnanza nei confronti del sesso, considerato come fattore di turbamento della pace dello spirito si riscontra sin dai primi secoli nel monachesimo cristiano a causa di una lettura rigorista dei testi ascetici del Nuovo Testamento, dove troviamo la messa in guardia contra la «concupiscenza» (I Gv 2,16; Rm 7,7) e i «desideri della carne» (Rm 13,14; Gal 5,13; II Pt 2,10).

I primi cristiani intendevano con questo rigorismo interpretare la più esigente spiritualità neotestamentaria che si muoveva sotto l’impulso dello Spirito Santo, in opposizione alla spiritualità vetero-testamentaria giudicata permissiva per l’esistenza del divorzio e della poligamia e troppo legata alla terra, col pretesto della «terra promessa». Così la spiritualità cristiana fece i suoi esordi sotto l’egida del monachesimo, con una forte anche se giustificata reazione ai costumi sessuali pagani del tempo e trovarono in Platone l’ispiratore migliore di questa visione ultraspiritualista.

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/sessolatria-e-sessofobia-quarta-parte-44.html

 

Per Origene Dio non crea l’anima al momento del concepimento sì da farla essere maschile o femminile, ma avrebbe creato tutte le anime all’inizio della creazione insieme con tutti gli angeli, prima dell’avventura nel paradiso terrestre.


La cosa che stupisce nell’Agostino giovane è come abbia potuto mettere assieme l’esperienza del concubinaggio con l’adesione al manicheismo. Il manicheismo peraltro è un dualismo ancora peggiore di quello platonico.

Ma poi nella spiritualità agostiniana la carne, ossia il sesso, assunse un nuovo volto, un volto sereno, che portò l’Ipponense a quell’altra fondamentale domanda-risposta: «caro te excaecaverat? Caro te sanat». Il sesso ti ha ingannato? Il sesso ti sana. Quale sesso? Sesso di chi? Evidentemente il sesso di Cristo, Verbo incarnato.

È interessante qui ricordare che per Aristotele il piacere fisico è «medicinale», idea assente in Platone.

Da qui San Tommaso, che pure giunge all’intuizione ardita per i suoi tempi, che la femminilità sarà presente alla resurrezione, cade poi inavvertitamente nella trappola di Aristotele, arrivando a dire che nel corpo risorto sarà assente il piacere fisico, perché, avendo tale piacere una funzione medicinale e non essendovi in paradiso sofferenze fisiche da lenire e malattie da guarire, non c’è bisogno di medicine.

 

Si comprende facilmente l’estremo allarme nel quale il fenomeno cataro, diffusosi in Francia nel sec. XIII, gettò l’Europa, in quanto setta che minacciava di estinguere la cristianità europea. 

L’odierna diffusione di pratiche sessuali che contrastano con la procreazione o legalizzano l’aborto, devono mettere similmente in allarme i governi civili, per il fatto che queste pratiche causano la diminuzione della popolazione, contrastando l’interesse fondamentale dello Stato, che è quello invece di favorirne l’aumento.

 

Immagini da Internet:

- Origene
- Sant'Agostino e Santa Monica
- Il giudizio Universale di Michelangelo B.
- I catari


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