Il rimedio alla ambiguità del linguaggio
Terza Parte (3/3)
I Papi contano sulla milizia ignaziana per vincere la doppiezza di Satana,
strappargli il dominio sul mondo e consegnare il mondo a Cristo
Inoltre, c’è da tenere presente che l’Ordine di Sant’Ignazio è nato nel contesto dell’umanesimo rinascimentale, il quale, a differenza di quello medioevale teocentrico, culla dell’Ordine Domenicano, che dava il primato della contemplazione sull’azione, riflette l’interesse per l’opera della Redenzione e per la salvezza tipico del ‘ 500.
E questo cristocentrismo fu comune a Lutero, a Sant’Ignazio e al Concilio di Trento. Occorre attendere i Concili Vaticano I e Vaticano II per avere il recupero del primato della contemplazione, senza per questo rinunciare alle precedenti conquiste del cristocentrismo, le quali, però, fraintese dall’illuminismo e dalla massoneria, avevano condotto addirittura all’ateismo.
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Lo sforzo della chiarezza non impedisce che i discorsi anche dei più grandi predicatori abbiano bisogno di essere interpretati.
Se hanno bisogno di essere interpretate le parole di Gesù Cristo,
della cui onestà e proprietà di linguaggio non possiamo dubitare, figuriamoci
con quanta facilità abbiano bisogno di essere interpretati i discorsi di
qualunque altro uomo.
E per qual motivo Cristo ha istituito gli apostoli, se non perché fossero gli interpreti autorizzarti della sua parola? «Chi ascolta voi, ascolta me» (Lc 1,16).
Immagini da internet
Pinacoteca nazionale di Bologna
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