02 luglio, 2024

Per capire Papa Francesco - Un gesuita francescano

 

Per capire Papa Francesco

Un gesuita francescano

 Un Papa diverso da tutti gli altri

Sono stato amico e corrispondente epistolare per alcuni anni del Padre Giandomenico Mucci, sapiente teologo, educatore di giovani e grande guida spirituale, redattore dal 1984 alla morte, avvenuta nel 2020, de La Civiltà Cattolica.

Padre Mucci conosceva personalmente il Papa ed ebbe con lui tantissimi incontri personali. Un giorno mi scrisse riferendomi che il Papa gli aveva detto: «Io sono un po’ furbo e un po’ ingenuo». Non trovo migliore ritratto del Papa di questo che egli ha fatto di se stesso.

Naturalmente questo giudizio non tocca la sua missione dottrinale, ma la sua figura morale. La furbizia può essere prudenza, ma può essere anche duplicità.  L’ingenuità può essere semplicità, ma può essere anche dabbenaggine. Un Papa è infallibile nella dottrina, ma non è impeccabile nella condotta morale, nella pastorale e nel governo della Chiesa.

Continua a leggere:

https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/per-capire-papa-francesco-un-gesuita.html

La spiritualità di questo Papa è del tutto inedita nella storia del Papato: il primo Papa gesuita, non solo, ma un Papa che ha operato una sintesi che parrebbe quasi impossibile fra la spiritualità ignaziana e quella francescana, notoriamente assai distanti: la prima, per l’esaltazione delle virtù umane, soprattutto la capacità di militare nella buona battaglia contro le forze sataniche e i nemici della Chiesa. E difatti nessun Papa come questo ci ha insegnato a sventare le insidie del demonio. La seconda, per l’umile coscienza della propria povertà condivisa con i poveri nella diffidenza per le arti dell’umana dottrina, sapienza e potenza, paga della coscienza della propria figliolanza del Padre unita al cantico delle creature.

Ma ecco che attualmente si fanno sentire gli effetti dissolventi di un pragmatismo o prassismo pastorale non illuminato sufficientemente da una visione teologica e che quindi rischia di risolversi in un’operosità secolaresca, la quale, anziché stimolare la santità e aprire le vie del regno di Dio, si adagia, si perde e si affanna nei meandri e nei labirinti di questo mondo.

Occorre che noi Domenicani torniamo ad offrire luce, certezze, chiarezza, ragioni, onestà intellettuale, motivazioni, apertura di mente, nobiltà di pensiero, attitudine alla speculazione, ampiezza di sguardo, prospettive trascendenti, senza per questo sminuire in nulla il contributo essenziale del volontarismo operoso francescano-gesuita, così da tornare da offrire ai Papi quel sostegno dottrinale del quale hanno bisogno per svolgere il loro ufficio di maestri della fede.

Immagine da Internet: da https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2018-09/papa-gesuiti-irlanda-guarire-ferite-abusi.html

01 luglio, 2024

I maritainiani nella Chiesa - Sono i cattolici migliori, modello per tutti gli altri

 

I maritainiani nella Chiesa

Sono i cattolici migliori, modello per tutti gli altri

 Un precursore del Concilio Vaticano II

Nella situazione attuale della Chiesa, nella quale un pluralismo in sé buono assume però spesso i caratteri di una molteplicità disunita, confusionaria, libertaria, anarchica, conflittuale e disordinata,  senza norme e senza leggi, senza valori condivisi, una molteplicità di partiti settàri ed estremisti avversi fra loro con accuse ed insulti reciproci, se vogliamo essere buoni cattolici, in piena comunione con la Chiesa e col Papa, non possiamo non chiederci in questa bolgia o caravanserraglio a quale movimento ecclesiale far riferimento o da quale corrente trarre ispirazione, a chi guardare, dove sono gli spiriti pacifici, tranquilli ed imparziali, costruttori di pace e conciliazione, dove trovare un modello di vita e pensiero pienamente, genuinamente ed esemplarmente cattolico, al fine di curare e migliorare il nostro essere cattolico, oggi più che mai falsificato o adulterato da molte proposte che si elidono a vicenda, si dicono, sembrano o sono considerate cattoliche, ma in realtà non lo sono o lo sono solo in parte  o sono mescolate con cose che in realtà sono anticattoliche. 

Continua a leggere:

https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/i-maritainiani-nella-chiesa-sono-i.html

Il pregio di Maritain che lo innalza fra tutti i grandi teologi del secolo scorso è stato quello di avere avuto da Dio due grandi doni, che assai raramente si accompagnano in una sola persona: il dono di una straordinaria sapienza animata dalla carità e finalizzata alla carità e il dono di poter lavorare con lucidità fino alla veneranda età di 91 anni per il bene delle anime, della Chiesa e della cultura cattolica.

Grande merito del Maritain è di aver capito che la questione di fondo oggi non è quella della giustizia o della pace o della libertà o del sesso, ma è quella della verità. La verità è ciò che è o ciò che appare? Chi ci dà la verità? Il realismo o l’idealismo?

Oggetto del pensiero è il reale o è lo stesso pensiero? È il pensiero che deve adeguarsi all’essere o è l’essere che si adegua al pensiero? L’essere trascende il pensiero o il pensiero è intrascendibile? Papa Francesco, con lapidaria espressione, sulla scorta del realismo biblico, ci ha ricordato il primato della realtà sull’idea e non viceversa, come credono gli idealisti. Dunque ha ragione San Tommaso e non Hegel. Ha ragione Aristotele e non Cartesio.

L’anima di Maritain fin da giovane fu alimentata da due fiamme: un bisogno di verità e quindi di onestà intellettuale e un profondo desiderio di servire il prossimo nella conquista della verità. Si tratta sostanzialmente dell’ideale domenicano contemplata aliis tradere delineato da San Tommaso. Maritain è stato domenicano nello spirito, se non nell’abito.

Immagine da Internet