06 giugno, 2020

Sulla questione dell’infallibilità pontificia

Sulla questione dell’infallibilità pontificia

Un Papa zelante, ma che ci fa soffrire

Tutti gli osservatori più oggettivi e fedeli al magistero dell’attuale Pontefice, sin dagli inizi del suo pontificato, hanno segnalato nei suoi frequentissimi insegnamenti, accanto alla chiara e costante testimonianza del Successore di Pietro e del Maestro della fede, rilevabile, come è naturale, soprattutto nei documenti di maggior impegno dottrinale, una serie di giudizi su temi riguardanti la fede che hanno sorpreso e turbato i cattolici più zelanti della sana dottrina e più attaccati al magistero infallibile del Romano Pontefice.

Citiamo alcuni esempi di tali giudizi. Essi vertono circa l’assolutezza ed immutabilità della verità e della morale, l’aspetto intellettuale della fede, la conservazione del deposito della fede, gli attributi divini, la giustizia divina, la Santissima Trinità, il significato della sofferenza, la soddisfazione per i peccati, l’essenza della Chiesa, il rapporto Chiesa-mondo, il fine dell’evangelizzazione, la mariologia, il rapporto uomo-natura, l’ecumenismo, il pluralismo religioso, la valutazione della figura di Lutero, giudizi che appaiono dissonanti dalla sana ragione, dai dati della storia, dalla Sacra Scrittura, dalla Sacra Tradizione, dagli insegnamenti dei precedenti Pontefici e dei Concili, nonché dagli insegnamenti dei Santi.

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