14 ottobre, 2022

La concezione buonista del peccato - Prima Parte (1/3)

 La concezione buonista del peccato

Prima Parte (1/3)

Il male confuso col bene

Una mentalità oggi molto diffusa è quella del buonismo, un modo di vedere e giudicare gli uomini che si proclama liberale, aperto, dialogante, accogliente, pluralista, pacifista, tollerante, inclusivo e comprensivo. alieno dalle condanne e dalle esclusioni, salvo poi a manifestare, come vedremo, un segreto volto di prepotenza, arroganza, doppiezza, aggressività, faziosità, violenza ed oscurantismo.

 Malintendendo la bontà divina di salvare tutti, nonché il fatto che nulla si può opporre ad essa (cf Is 22,22), il buonismo intende questa volontà come se effettivamente essa si attuasse in tutti e quindi come se nessuno disobbedisse a Dio col peccato precipitando nell’inferno. Il male di colpa dunque non esiste, ma semmai soltanto il male di pena. 

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Il male è privazione del bene dovuto, che, come tale, non può essere dato dal semplice non-essere metafisico, che può essere finito o infinito. Il male non è il nulla. Il male dunque non dipende dal semplice essere, non può quindi avere una spiegazione o motivazione ontologica, ma è spiegabile solo con l’intervento di un ente categoriale personale, sia pur aperto alla totalità dell’essere, ossia lo spirito e precisamente la volontà.

Causa del male è dunque la volontà finita, la quale, violando, turbando o sovvertendo l’ordine ontologico e morale stabilito da Dio, ossia il comando dato da Dio, priva l’agente della rettitudine del volere, distorce la direzione della volontà, e priva il paziente che subisce l’atto disordinato, ossia il peccato, del bene che gli spetta, causando in esso il male di pena, dolore o sofferenza.

Il buonismo confonde il buono in senso morale col buono in senso trascendentale, perché per lui l’uomo stesso è un ente trascendentale. 

Invece mentre il buono in senso metafisico non è l’altro che la bontà ed amabilità dell’ente come tale, il bene morale non è il bene dell’ente come tale, ma di quel tale ente, di quel dato e particolare ente che è l’uomo. Per questo non è il bene trascendentale, ma è un bene categoriale adatto all’uomo, un bene, che se manca, si ha il male.

Immagini da Internet:
- Kabul, opera di Shamsia Hassani
- Madonna Odigitria, arte ucraina, Musei Vaticani

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