17 settembre, 2023

La sinodalità della Chiesa

 

La sinodalità della Chiesa

«Sinodo» significa «cammino-insieme» (syn-odos). La Chiesa è un popolo in cammino, a somiglianza di Israele nel deserto in cammino verso la terra promessa e dove il nostro Mosè è il Papa. Il Concilio Vaticano II ha molto sviluppato la dottrina del popolo di Dio, del laicato, del fatto che siamo tutti, in quanto battezzati, fratelli discepoli di un solo Maestro, nella diversità e varietà dei doni e delle qualità propri di ciascuno, del sacerdozio comune dei fedeli, della funzione profetica laicale e della spiritualità dei laici, delle associazioni e dei movimenti laicali, dei ministeri laicali, della chiamata universale alla santità, dei doni carismatici concessi ai laici, dello spazio dell’iniziativa laicale, della missione del laico nella Chiesa e nella società, della responsabilità di tutti di annunciare il Vangelo, della facoltà di rivolgere filiali osservazioni ai pastori per aiutarli a servire meglio il gregge. 

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/la-sinodalita-della-chiesa.html

Novità istituita dall’attuale Pontefice è il sinodo del popolo di Dio, che è quello attualmente in corso. Qui i Vescovi restano le guide le quali raccolgono le voci dei laici e dei religiosi, del popolo di Dio, delle organizzazioni ed associazioni laicali, i quali formulano voti e proposte, avanzano richieste, esprimono auspici e speranze, timori e preoccupazioni, formulano domande ai Vescovi e al Papa. È chiaro che anche qui l’ultima parola spetta al Papa, il quale segue i lavori tenendosi da parte e, terminati i lavori e letti i documenti finali, assume, accoglie, conferma, approva, sviluppa, disapprova, corregge, esclude, come ritiene meglio.

Sappiamo come da varie parti si siano espressi timori ed anche forti preoccupazioni per gli esiti di questo sinodo, paragonato da Roberto De Mattei all’Assemblea costituente francese del 1789, che portò alla Rivoluzione Francese. 

Ora però è grave confondere la Chiesa con l’ancien régime ed il manipolo dei modernisti con gli autori della Rivoluzione. Immaginarsi cose del genere vuol dire non sapere qual è la potenza della Chiesa contro le forze di Satana. Se Gesù ha detto «non praevalebunt», ci vogliamo credere sì o no?

 
Immagine da Internet: 

2 commenti:

  1. Mah, eccellente p. Cavalcoli, buonasera intanto, mi pare che Ella si tenga da parte alla maniera dei disertori, ma non intendo offendere. Ella capisce: mi spiego: "Non Praevalebunt" , ottimo, certo, sarà: ma così significa conseguentemente che per Dio dobbiamo contare quanto le mosche ? Non fummo dotati di arbitrio/volontà? Nei secoli sempre apostoli ma muti ? Combattiamo-preghiamo combattiamo-preghiamo, senza soste, aiutiamoci che Dio ci aiuta; ho capito malamente ? Grazie anticipatamente per una Sua risposta. LJC

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    1. Caro Guido,
      lei ha compreso benissimo il mio pensiero quando sottolineo la nostra responsabilità di credenti nel combattere, come dice San Paolo, la buona battaglia. Certamente, come dice San Paolo, dobbiamo metterci a disposizione del Signore e fare in modo di essere i suoi strumenti nell’opera della salvezza.
      In tal modo in noi agisce la grazia, la quale, se non poniamo ostacolo, muove il nostro libero arbitrio nel compimento del bene. Questo vuol dire che nel nostro cammino di salvezza e nell’opera che dobbiamo compiere per l’avvento del regno di Dio ci sono due fattori che devono concorrere in modo sinergico al conseguimento del fine che Dio ha fissato per la nostra beatitudine.
      Questi due fattori sono la grazia santificante, che ci previene, ci accompagna e completa la nostra opera, e la nostra buona volontà, che trova in Dio il principio del suo attuarsi.

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