16 febbraio, 2025

Teilhard de Chardin - I pregi e i pericoli - Parte Prima (1/2)

 

Teilhard de Chardin

I pregi e i pericoli

Parte Prima (1/2)

Chi è stato Teilhard de Chardin?

La ben nota figura di Teilhard de Chardin nella sua grande complessità e ricchezza di aspetti ed elementi, desta certamente ammirazione, ma al contempo per certe sue posizioni, segnalate dalla Chiesa, non può non suscitare in noi una certa preoccupazione. Lo si vorrebbe per i suoi meriti chiamare un maestro spirituale, un riformatore, un uomo di Dio; c’è chi lo considera addirittura un mistico. Egli esprime aneliti appassionati per la vita cristiana e l’unione con Dio o con Cristo, concepisce geniali visioni, ha momenti ispirati di straordinario fervore e di sincera pietà, prega con parole commoventi, formula ottimi propositi.

Ma se poi guardiamo al contesto, ci accorgiamo che lo slancio verso Dio sta assieme con un’apologetica a favore della materia, del mondo e della corporeità che finisce per oscurare quella trascendenza divina che egli pure vuol affermare con fermezza. Si ha la sensazione di un servizio a due padroni: Dio e il mondo. Del mondo appare solo la sua bontà, ma non l’opposizione a Dio. E anche il primato di Dio appare compromesso, giacchè non appare l’opposizione al mondo in nome dell’amicizia con Dio.

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Come è noto, Teilhard de Chardin gode tuttora nella Chiesa di una grande fama e il Papa stesso di recente ne ha fatto l’elogio citando le parole di una sua preghiera, lamentando il fatto che egli sia stato frainteso. Tuttavia nel 1962 il Sant’Uffizio pubblicò un Monitum nel quale si dichiara che le opere di Teilhard «pullulano di tali ambiguità, ed anche anzi di gravi errori, che offendono la dottrina cattolica».

Come mettere d’accordo questi due pronunciamenti? Il Sant’Uffizio si è sbagliato? La cosa non è pensabile perché esso si è pronunciato in materia di fede a nome di San Giovanni XXIII. D’altra parte non è troppo difficile constatare l’aspetto positivo dell’opera di Teilhard.

Che cosa infatti ha voluto fare Teilhard de Chardin? Egli è stato mosso da due intenti: primo, elaborare una metafisica che pur ammettendo il primato dello spirito sulla materia, riconoscesse alla materia la sua dignità e desse sapore allo spirito, evitando di presentare materia e spirito come nemici. In secondo luogo, e su questa base, suo intento fu quello di elaborare una concezione cristiana della realtà unitaria e globale, includente ciò che sappiamo dalla scienza e ciò che sappiamo dalla fede, una visione che fa capo al «disegno del Padre di ricapitolare (anakefalàiosthai) tutte le cose in Cristo, quelle del cielo come quelle della terra» (Ef 1.10.

L’idea originale e diciamo pure geniale di Teilhard è stata quella di utilizzare l’attuale visione evolutiva del mondo fornitaci dalla scienza per spiegare meglio che cosa sono questa «pienezza» e questo «compimento» e questa «ricapitolazione» operati da Cristo, capo del Corpo mistico e re dell’universo, un Cristo che appare come Mistero non già compiuto, ma in via di compimento o di attuazione, molla e vertice dell’evoluzione del mondo.

Immagine da Internet: Teilhard De Chardin

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