26 febbraio, 2022

Che cosa è il subconscio nella Pascendi di Pio X? - Terza Parte (3/4)

 Che cosa è il subconscio nella Pascendi di Pio X?

Terza Parte (3/4)

L’emozione al posto del concetto,

il sentimento al posto della dottrina 

1. Una carenza gravissima della gnoseologia modernista è data dal fatto che a causa dell’influsso dell’empirismo occamistico, del suo disprezzo per l’astrazione metafisica e quindi per le nozioni trascendentali, essa non è fondata sulla nozione dell’essere, ma sulla scelta arbitraria, sulla sensibilità incontrollata, sulla percezione del momento, sull’emozione, sull’immaginazione, sulla sensazione suggestiva, sul bisogno di agire e di affermarsi, sull’estetica sensuale e sulla fantasia creativa.

Essa non è frutto dell’intelligenza metafisica, e di un rigoroso metodo razionale, ma della volontà, dell’interesse personale, dell’emozione e dell’istinto, ed è ordinata non al vedere ma al fare. Il pensiero non si sente dipendente dal reale, ma lo vuol dominare. Non si tratta di adeguarsi (adaequatio), ma di decidere. La verità non è ciò che è, ma ciò che io ho deciso che sia.

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/che-cosa-e-il-subconscio-nella-pascendi_26.html

È l’idealismo cartesiano che sostituisce l’ideale al reale e scambia l’idea con la realtà, come se l’oggetto del conoscere fossero le nostre idee e non le cose extramentali, secondo quanto opportunamente Papa Francesco ci ha fatto notare nel designare l’errore dell’idealismo.

Laberthonnière cade nell’assurdo quando considera lo stesso Aristotele come idealista, solo perchè Aristotele parla di Dio come Nòesis Noèseos, Pensiero del Pensiero, senza tener conto che quel «pensare» divino non è una semplice idea, ma coincide con lo stesso Essere divino.

Per Dio pensare vuol dire essere ed essere vuol dire pensare. Ma Dio non è un puro pensare senza essere! Come potrebbe infatti un pensante essere pensante se stesso, se non fosse sussistente, e quindi non fosse essere sussistente, come è conveniente che Dio e solo Dio sia?

 

Diamo qualche esempio della sua mentalità modernista, portata ad accusare il Magistero della Chiesa di essere attaccato a una vecchia concezione di Dio non più adatta ai tempi moderni. In queste parole Loisy finge di rivolgersi direttamente alla Chiesa.

Scrive nel 1883: «Sai tu che la necessità di un Dio autore del mondo ed anche distinto, così indipendente come tu lo presenti, non è evidente per me e per molti altri?

Nel 1892: «Sembra impossibile che Dio esista. È impossibile che non esista. Il Dio antropomorfico, proprietario di un mondo che egli governa da gran Signore, arbitrariamente e con cattiveria, non esiste. Ma Dio esiste: è il lato interiore, eterno, immutabile, semplice ed uno, del mondo esteriore, temporale, mutevole e multiplo».

Nel 1903: «L’evoluzione della filosofia moderna tende sempre di più all’idea di un Dio immanente».

Nel 1904: «Non credo più alla divinità di Gesù Cristo e considero l’incarnazione personale di Dio come un mito filosofico».

Nel 1906: «Propendo verso il monismo, o verso il panteismo? L’ignoro.».

Immagini da Internet:
- Lucien Laberthonnière
- Alfred Firmin Loisy

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