26 agosto, 2024

Sui suicidi nelle carceri - Bisogna che nei penitenziari si ritrovi il valore della penitenza

 

Sui suicidi nelle carceri

Bisogna che nei penitenziari si ritrovi il valore della penitenza

Un pregio della concezione moderna dei diritti umani è la pratica della moderazione delle pene carcerarie e la loro funzione rieducativa, ma un valore che sembra essersi perduto è il significato penitenziale-espiativo della pena. La società edonista e godereccia non vuol più sentir parlare di espiazione come se si trattasse di una lugubre superstizione pagana. La sofferenza va respinta con ogni mezzo, come se fosse il massimo dei mali, anche a costo di peccare o di far del male agi altri.

Ciò avviene in concomitanza con un indebolimento della pratica cristiana, che, dando forma di virtù alla penitenza come esigenza spontanea dell’animo pentito, era riuscita in passato ad animare cristianamente anche il diritto penale civile, umanizzando gli usi pagani ancora presenti nell’alto medioevo e inserendo vitalmente la situazione del carcerato nel mistero di Cristo crocifisso. 

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Si tratta della sopravvivenza della vita civile ed ecclesiale. Se infatti  noi relativizziamo i valori morali e i divini comandamenti col pretesto della coscienza e della libertà individuale; se noi continuiamo a disprezzare la pratica penitenziale, se rifiutiamo il valore espiativo del sacrificio di Cristo e della Messa, se ci ostiniamo a dire che Dio non castiga nessuno e che tutti sono perdonati e si salvano, … e continuiamo ad  irridere all'ira divina, non solo la situazione nelle carceri, ma nell'intera società e nella Chiesa, diventerà sempre più tragica e insolubile e le cose andranno di male in peggio.

Se la giustizia umana può difettare nel riparare ai suoi falli, la giustizia divina non fallisce e al momento giusto si fa viva per regolare i conti con coloro che hanno debiti in sospeso. Nel contempo chi ha patito ingiustizia, certo della giustizia divina ma anche della misericordia, dispone il proprio animo al perdono qualora chi gli ha fatto torto sia pentito.

Saper perdonare e adoperarsi per ottenere giustizia sono due gesti che non si escludono ma si richiamano a vicenda, anche se il secondo è più nobile del primo e più conforme ai costumi di Dio.

Immagine da Internet

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