19 gennaio, 2023

La Chiesa che nasce dal caos

  La Chiesa che nasce dal caos

Chi edifica la Chiesa? Siamo noi o è Cristo?

Padre Antonio Spadaro in un articolo su La civiltà cattolica del 17.XII.2022-7.I.2023 intitolato Crisi e futuro della Chiesa afferma che

«il ritmo della Chiesa non è quello della sinfonia, ma piuttosto quello che evocavamo all’inizio come ritmo del ragionamento che stiamo sviluppando: quello della jam session di un concerto jazz. Questo genere vede confluire tradizioni musicali disparate ed è caratterizzato dall’improvvisazione e dalla poliritmia. Espressione caratteristica sono le riunioni di musicisti che si ritrovano per una performance senza aver nulla di preordinato, improvvisando su griglie di accordi e temi conosciuti.  Queste sono situazioni «geniali», dove la sfida consiste proprio nel dare una forma non preordinata a partire da un caos di suoni» (p.532).

Da queste parole si comprende che Spadaro non ha un’idea giusta di che cosa è la Chiesa, la quale non sorge dal confluire casuale di iniziative contrastanti desiderose di esternarsi così da formare un aggregato conflittuale e disarmonico vada come vada, purchè ognuna sia libera di esprimersi senza preoccuparsi di armonizzare con le altre, nelle comune fiducia che da questo confluire casuale e disordinato sorge d’impulso una forma geniale, non preordinata, non originariamente concepita, ideata e voluta, ma spontanea e preterintenzionale, che sarebbe la Chiesa.

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/la-chiesa-che-nasce-dal-caos.html



 
La Chiesa ha una sua ben precisa identità, una precisa inconfondibile fisionomia, che le proibisce di svicolare a destra o a sinistra.  Come è dunque possibile considerare «tentazione» il bisogno di onestà intellettuale? il bisogno di mantenere la propria identità di cattolici? 
 
Immagine da Internet

3 commenti:

  1. Il gesuitismo è al capolinea. La sua presa sul mondo cattolico potrà ancora protrarsi, ma l'effetto è ormai in declino. La cultura cattolica tornerà a splendere senza bisogno di contorsioni. Si tratta solo di avere il coraggio di rimuovere le macerie. Quanto sta emergendo non è altro che la conferma di sensazioni diffuse ma tenute ai margini dai circoli degli adulatori professionisti.

    Dice Müller:

    «Vi è una sorta di cerchio magico che gravita attorno a Santa Marta, formato da persone che, a mio parere, non sono preparate dal punto di vista teologico»

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    1. Caro Angheran,
      anch’io ho l’impressione che l’atmosfera che ci avvelena, al di là degli errori e degli scandali che sono in circolazione, è un certo modo si pensare e di parlare improntato ad una doppiezza o ad una equivocità, che fa pensare a quel fariseismo contro il quale Gesù è molto severo.
      Credo che si tratti di un malinteso modo di accostare i non credenti, dove si pratica una carità, la quale prescindendo dalla verità, dall’onestà e dalla lealtà, diventa una falsa carità, perché le vere convergenze e le vere concordanze possono essere basate solo sulla verità.
      C’è in giro troppo rispetto umano e timore di scontentare la gente, mentre la vera carità sa dire con franchezza al fratello dove e come si deve correggere.
      Per quanto riguarda i Gesuiti, si sa come ogni Istituto religioso, per quanto abbia i suoi santi, ha anche dei lati deboli, che generano dei vizi, i quali provocano su quell’Istituto una cattiva fama a volte esagerata. Così la tendenza alla simulazione e alle parole a doppio senso è un difetto che purtroppo si nota nei Gesuiti, anche se i migliori tra di loro, quando sono onesti, sono dei maestri nel destreggiarsi con prudenza e discernimento nelle situazioni più difficili.

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  2. Caro Angheran,
    anch’io ho l’impressione che l’atmosfera che ci avvelena, al di là degli errori e degli scandali che sono in circolazione, è un certo modo si pensare e di parlare improntato ad una doppiezza o ad una equivocità, che fa pensare a quel fariseismo contro il quale Gesù è molto severo.
    Credo che si tratti di un malinteso modo di accostare i non credenti, dove si pratica una carità, la quale prescindendo dalla verità, dall’onestà e dalla lealtà, diventa una falsa carità, perché le vere convergenze e le vere concordanze possono essere basate solo sulla verità.
    C’è in giro troppo rispetto umano e timore di scontentare la gente, mentre la vera carità sa dire con franchezza al fratello dove e come si deve correggere.
    Per quanto riguarda i Gesuiti, si sa come ogni Istituto religioso, per quanto abbia i suoi santi, ha anche dei lati deboli, che generano dei vizi, i quali provocano su quell’Istituto una cattiva fama a volte esagerata. Così la tendenza alla simulazione e alle parole a doppio senso è un difetto che purtroppo si nota nei Gesuiti, anche se i migliori tra di loro, quando sono onesti, sono dei maestri nel destreggiarsi con prudenza e discernimento nelle situazioni più difficili.

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