02 ottobre, 2023

Riflessioni sul purgatorio - Prima Parte (1/2)

 

Riflessioni sul purgatorio

Prima Parte (1/2)

Dottrina di fede da rivisitare e da intendere nel senso giusto

È diffusa l’opinione che al momento della morte il fedele va subito in paradiso anima e corpo e alcuni esprimono questo fatto dicendo che il defunto «torna alla casa del Padre». Ora, su ciò bisogna fare alcune osservazioni in base a quanto ci insegna la fede cattolica. Innanzitutto quello che sappiamo dalla fede è che non tutti al momento della morte, vanno in paradiso, ma alcuni vanno in purgatorio e altri all’inferno. Inoltre non ci vanno beneficiando di un’immediata risurrezione del corpo, ma ci va l’anima separata dal corpo, mentre il corpo riposa nel sepolcro in attesa della risurrezione del corpo, che avverrà al ritorno glorioso di Cristo alla fine del mondo per giudicare i vivi e i morti.

Inoltre è sbagliato indicare la morte come «ritorno alla casa del Padre», perché è stato solo Cristo, uscito dal Padre e venuto nel mondo, che, risorgendo da morte, è tornato là da dove era venuto, ossia dal seno del Padre, in quanto Figlio di Dio uguale al Padre ed uno col Padre nella divinità.

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Dietro al buonismo c’è un gravissimo errore, che tocca il concetto stesso di Dio: chi nega che Dio ci sia giudice dei nostri atti, così da poter premiare o punire, finisce per avocare a sé il diritto di giudicare e far giustizia. Costoro possono riconoscere certamente che il peccato è una colpa da riparare, che il peccato si torce contro di noi, produce ingiustizia e merita un castigo, ma affermando che il castigo non è altro che la conseguenza del peccato e non c’è alcun Dio che lo veda e lo castighi, è chiaro che finiscono per cadere senza rendersi conto in una visione atea, dove chi fa giustizia è soltanto l’uomo. Dio è assente e sta a guardare, tamquam non esset.


Il potere di concedere e regolamentare le indulgenze entra in questo potere generale della Chiesa di attingere al tesoro dei meriti di Cristo per distribuirne le ricchezze alle anime. In questa linea di discorso comprendiamo le parole di Papa Clemente VI nella Bolla d’indizione dell’Anno Santo del 1343:

«L’unigenito Figlio di Dio ha procurato un tesoro alla Chiesa militante e lo ha affidato al beato Pietro, clavigero del cielo e ai successori di lui, suoi vicari in terra, perché lo dispensassero salutarmente ai fedeli e, per ragionevoli cause, lo applicassero misericordiosamente a quanti si erano pentiti e avevano confessato i loro peccati, talvolta rimettendo in maniera parziale la pena temporale dovuta ai peccati, sia in modo generale che particolare (come giudicavano opportuno nel Signore). Si sa che di questo tesoro costituiscono un accrescimento ulteriore anche i meriti della Beata Madre di Dio e di tutti gli eletti» (Denz.1025).

Immagini da Internet
-  Angeli liberano le anime del Purgatorio, Sirani G. A., sec. XVII
- Maria SS. del Monte Carmelo, Paolo Lanari, 1797. Chiesa Madre di Gioia

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