25 dicembre, 2023

Secondo natura e contro natura - Il problema delle unioni omosessuali in un recente documento della Chiesa

 

Secondo natura e contro natura

Il problema delle unioni omosessuali

in un recente documento della Chiesa

 Dio benedice la sessualità umana

                                                                                                       Maschio e femmina li creò

                                                                                                               Gen 1,27

La Dichiarazione Fiducia supplicans del Dicastero per la Dottrina della fede[1] è un documento sostanzialmente pastorale, che però mette in gioco, ribadisce e chiarisce verità di fede concernenti la volontà di Dio nei confronti della sessualità umana e quindi la concezione cristiana dell’uomo con particolare riferimento alla dignità della sessualità così come risulta dal piano divino protologico-genesiaco, redentivo-salvifico ed escatologico-glorifico.

Sulla base di questi presupposti dottrinali, il documento impartisce istruzioni circa la condotta che il sacerdote deve tenere nei riguardi di coppie di divorziati risposati od omosessuali che dovessero chiedere di essere benedette. Al fine di ovviare a questa richiesta, che potrebbe essere basata su di un equivoco o non avere una retta intenzione o supporre un concetto errato di benedizione, la Dichiarazione tratta a lungo in forma dottrinale del sacramentale della benedizione con un’ampiezza mai in precedenza verificatasi nel Magistero della Chiesa. 

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La Dichiarazione spiega che la benedizione, così come risulta dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione, nella costante prassi della Chiesa, è un atto di culto divino e nel contempo di carità fraterna, la cui efficacia non dipende dall’opera operata (ex opere operato), cioè dall’energia soprannaturale intrinseca al gesto compiuto, che in tal caso è un sacramento, ma dipende dalla fede, dalla retta intenzione e dalla buona volontà del soggetto ricevente ed operante in grazia (ex opere operantis).

Una cosa molto interessante della Dichiarazione è il fatto di mettere in rapporto la benedizione col valore della sessualità umana

Le regole dell’agire morale si desumono dalle finalità della natura umana conosciuta nei suoi caratteri essenziali e, per quanto riguarda l’etica sessuale, si desumono dalla natura e dalle finalità naturali della dualità maschio-femmina.

La Dichiarazione ribadisce in vari modi la proibizione e la condanna dei rapporti omosessuali, sebbene lo faccia in modo velato, allusivo, sottinteso ed implicito, forse per un eccessivo riguardo, che nuoce però alla chiarezza.

Ci si chiede: allora perché la benedizione? Che cosa benedire? Dov’è nell’unione il buono da benedire? Evidentemente nell’unione non è da ravvisare solamente l’aspetto sodomitico, ma occorre considerare che, essendo un’unione di due persone, può esistere un elemento di onestà (nn.28,31) dato dal fattore spirituale che può essere alimentato dalla carità e quindi voluto da Dio o gradito a Dio. È questo l’aspetto atto ad essere benedetto, mentre la benedizione può proporsi come fine anche quello di aiutare i due nel faticoso ma doveroso cammino di progressiva liberazione dal peccato. 

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7 commenti:

  1. Mi meraviglio del commento di p.Giovanni perché non lo riconosco nelle sue consuete posizioni dottrinali.

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    1. Caro Anonimo,
      non ho assolutamente l’impressione di essere incoerente con il mio precedente pensiero. Se lei trova una incoerenza, mi segnali dove sarebbe questa incoerenza.

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  2. Padre Giovanni, rimango perplesso anche io che la seguo da tempo.

    Mi perdonerà il mio ardire verso la sua unzione sacerdotale, non solo sacra e ma adornata dalla Gloria di San Domenico quale suo figlio spirituale.

    Il termine unione non è improprio?
    Di unione riguardante una coppia, la complementarietà che gli è propria, esiste nell'ordine stabilito dal Signore tra uomo e donna per la procreazione di un essere umano.

    Non avrebbe creato minor confusione il termine convivenza tra due o più persone?

    Non comprendo lo scindere l'elemento buono da quello cattino nell'unione irregolare.
    Se questo è l'assunto per non cadere nell'assurdo varrebbe anche per le unioni poligame, consanguinee e con le bestie come il pastore con il suo amato maremmano.

    Chi negherebbe che vi sia qualcosa di buono tra di essi come la reciproca sussistenza e assistenza. Quindi sarebbe legittima la benedizione dell'unione? Mi dirà l'animale è di altro ordine rimaniamo quindi nell'ordine dell'umano.

    Se la figlia di un padre è consenziente sarebbe anche questa unione legittimata alla benedizione per qualcosa di buono in essa?

    Se due donne amano un uomo o due uomini amano la medesima donna, e sono tutti e tre consenzienti allora anche per loro la benedizione sarebbe legittima, per non creare pregiudizio.

    Rimango perplesso molto






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    1. Caro Anonimo,
      nel mio ultimo articolo su questo argomento ho già definito che cosa si intende per unione di due persone. Potrei rimandare a questo articolo, ma, data la delicatezza del tema, preferisco tornarci su.
      Una unione tra due persone in generale è il convenire dei due in un interesse comune in forza di una affinità tra di due, che può essere o naturale o convenzionale. Questo interesse comune può essere onesto o disonesto. Oppure può darsi il caso di una unione nella quale l’onesto si mescola col disonesto.
      Ora, nel caso di coppie irregolari, come anche nel caso conturbante di incesto, da lei proposto, abbiamo il convenire di due persone sulla base di un interesse comune, che per un lato è riconducibile a Dio, mentre per un altro è connesso col peccato.
      Del caso dell’unione degli omosessuali ne ho già parlato. Vediamo il caso dell’incesto. È ovvio che l’incesto è un peccato gravissimo. Tuttavia dobbiamo tenere presente l’esistenza del legame naturale tra padre e figlia. Questo legame comporta una convenienza delle loro volontà su quel bene comune, proveniente da Dio, che consiste nell’essere membri della stessa famiglia. Ed è proprio in nome di tale legame sacro di paternità e di figliolanza che si deve impedire o interrompere il peccato.
      Questo che cosa significa? Che anche nelle unioni più perverse, esiste una affinità che proviene da Dio. La coscienza di questa affinità nei due peccatori è il richiamo divino a smettere di peccare.
      Quindi, proprio perché in queste unioni peccaminose c’è un fondo di bontà proveniente da Dio, che è possibile definirle peccaminose, individuare il peccato e toglierlo in nome di quel fondo di bontà, che è presupposto come creato da Dio.
      Le deviazioni nel campo sessuale e della famiglia oggi purtroppo sono molto diffuse. Per rimediare ad esse bisogna usare questo metodo, che è quello del medico, il quale, proprio per guarire il malato, tiene conto delle risorse sane e fa leva su di esse.
      San Paolo VI arrivava a dire che noi dobbiamo vedere un’immagine della Madonna persino in una prostituta.
      E Papa Francesco anche ultimamente ha parlato della erroneità del genderismo: “La via della pace esige il rispetto dei diritti umani, secondo quella semplice ma chiara formulazione contenuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, di cui abbiamo da poco celebrato il 75° anniversario. Si tratta di principi razionalmente evidenti e comunemente accettati. Purtroppo, i tentativi compiuti negli ultimi decenni di introdurre nuovi diritti, non pienamente consistenti rispetto a quelli originalmente definiti e non sempre accettabili, hanno dato adito a colonizzazioni ideologiche, tra le quali ha un ruolo centrale la teoria del gender, che è pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali. Tali colonizzazioni ideologiche provocano ferite e divisioni tra gli Stati, anziché favorire l’edificazione della pace.” https://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2024/january/documents/20240108-corpo-diplomatico.html

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  3. Il Papa spiega: “Queste benedizioni, fuori di ogni contesto e forma di carattere liturgico, non esigono una perfezione morale per essere ricevute”. Secondo punto che rimarca è che “quando spontaneamente si avvicina una coppia a chiederle, non si benedice l’unione, ma semplicemente le persone che insieme ne hanno fatto richiesta”.

    Non l’unione, ma le persone.

    https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2024-01/papa-plenaria-dottrina-fede-benedizioni-fiducia-supplicans.html

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    1. Caro Anonimo,
      io ho già trattato la questione della distinzione tra coppia, unione e singola persona. Siamo davanti non a differenze di contenuto, ma di modi espressivi diversi, che possono essere usati a seconda delle convenienze e di come possiamo essere interpretati.
      Il Card. Fernandez, nel Comunicato Stampa, parla di “coppie”. Io ho collegato il concetto di coppia con quello di unione. Il Documento del 2021 della CDF rifiutava il termine “unione”. Il Santo Padre si è collegato con questo Documento, escludendo anche lui il termine “unione”.
      Io ho fatto questo ragionamento: benedire una singola persona suppone la benedizione dell’interesse privato di questa persona. Benedire una coppia o una unione vuol dire benedire il bene comune, che unisce le due persone. Io capisco per quale motivo il Santo Padre parla di benedizione del singolo, perché parlare di unione fa pensare all’aspetto peccaminoso dell’unione.
      Tuttavia io ho distinto nell’unione l’aspetto positivo dall’aspetto negativo, per cui, secondo questa distinzione, si può parlare di benedizione dell’unione, riferendosi all’aspetto positivo.
      Lei mi dirà: “Insomma, come ci dobbiamo esprimere?”. Dobbiamo scegliere un modo di esprimersi tale da evitare equivoci. Il benedire la singola persona aiuta a capire che non si benedice il peccato commesso con l’unione peccaminosa.
      L’idea del Card. Fernandez di benedire le due persone assieme, ma singolarmente, può essere una soluzione utile a salvare in qualche modo l’aspetto positivo dell’unione, ma d’altra parte la benedizione del singolo fa pensare al fatto che non si può benedire l’aspetto peccaminoso dell’unione.

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  4. Continuo a non vedere l'aspetto positivo dell'unione sodomita, incestuosa o bestiale se quell'unione è condizione di peccato privante della Grazia salvifica.

    Per quale motivo due persone chiederebbero la benedizione della loro unione impura per esserne liberati dal vizio che li domina? Ritornerebbero nella purezza di cuore e di corpo?

    La confusione che genera è tanta, la divisione molteplice e tutto questo non viene da Dio ma dal demonio.

    Siamo sollevati che il Papa alla fine abbia confermato i fratelli, benediciamo le persone qualunque esse siano non l'unione impura.

    Il nostro parlare sia si si o no no il di più viene dal demonio per giustificare noi stessi quando è il Signore che ci rende giusti con la sua Grazia.

    Grazie comunque delle rispose, padre Giovanni.

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