10 dicembre, 2023

Ateismo e salvezza - Ottava Parte (8/10)

 

Ateismo e salvezza

Ottava Parte (8/10)

Vano tentativo di scagionare Nietzsche

dall’accusa di avere ispirato il nazismo

È interessante però notare come oggi molti seguaci di Nietzsche da una parte provano sdegno per gli orrori commessi dai nazisti, ma dall’altra sono sedotti dall’ateismo antiteista ed anticristiano di Nietzsche. Vorrebbero sostenere che il nazismo non trae ispirazione dal pensiero di Nietzsche o quanto meno non sarebbe accostabile al suo pensiero, ed anzi sarebbe addirittura in contrasto. Così da una parte si sentono legittimati nel loro ateismo e nel contempo fanno la figura dei benpensanti condannando il nazismo senza accorgersi di quanto con tale misero espediente sono ridicoli o forse meglio fanno pena.

Non mi addentro a confutare nel dettaglio le loro tesi, la cui insostenibilità e forzatura, per non dire ipocrisia è evidente a chiunque conosca anche superficialmente le idee di Nietzsche e quelle del nazismo. Infatti, il senso dell’operazione di questi difensori di Nietzsche è evidente: vogliono assumere il suo antiteismo anticristiano e nel contempo apparire riprovatori delle orribili conseguenze pratiche, del tutto logiche, che discendono necessariamente dall’antiteismo anticristiano di Nietzsche, conseguenze dimostrate dalla stessa storia del nazismo.

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Nella famosa proclamazione della morte di Dio, Nietzsche probabilmente non vuol dire che Dio non esista, ma solo che non si fa più sentire. Tuttavia, potremmo chiederci: come fa Nietzsche ad immaginare un Dio che possa morire? Potrà essere morto ai nostri occhi nel senso suddetto, ma non certo in se stesso. «Noi lo abbiamo ucciso», dice Nietzsche.

Che significa? Evidentemente egli non intende dire che abbiamo ucciso l’Immortale, ma che lo abbiamo allontanato dai nostri pensieri e dai nostri interessi.


Lo splendore della spiritualità tedesca si è verificato nel Medioevo, nei secc. XIII-XIV. Raggiunta dall’evangelizzazione benedettina, domenicana e francescana nel sec. XIII, iniziò ad esprimere la dimensione femminile della sua spiritualità con una prodigiosa fioritura di monasteri femminili, grazie ai quali l’originalità della spiritualità femminile cristiana fà la sua comparsa pubblica nella letteratura spirituale, dopo Santa Ildegarda nel sec. XII, con Santa Gertrude la Grande, Gertrude di Hackeborn, Matilde di Helfta, Matilde di Magdeburgo nel sec. XIII.

Nel secolo XIII rifulge la luce splendidissima di Sant’Alberto Magno Vescovo, filosofo, scienziato, teologo e mistico. Nel sec. XV fiorisce la mistica domenicana con Susone, Eckhart e Taulero.

Nel sec. XV appare un opuscolo anonimo oggi, a partire da Lutero, chiamato La teologia dei tedeschi, dove appare per la prima volta la volontà fiera dei Tedeschi di possedere una propria teologia eccellente fra tutte, in conflitto con la teologia cattolica.

Immagini da Internet:
- Santa Ildegarda di Bingen
- Friedrich Nietzsche

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