06 marzo, 2024

Trattato sugli Atti umani - P. Tomas Tyn - Lezione 8 (2/2)

 

 Trattato sugli Atti umani

P. Tomas Tyn

Lezione 8 (Parte 2/2)

P.Tomas Tyn, OP - Corso “Atti Umani” - AA.1986-1987 - Lezione n. 16 (A-B)

Bologna, 17 marzo 1987

http://www.arpato.org/corso_attiumani.htm

             C’è ancora una questione riguardante l’influsso dell’intenzione sulla bontà della volontà, che dipende dalla intenzione medesima: cioè se la bontà della volontà dei mezzi dipende dall’intenzione del fine. E l’altra questione è questa: qual è la quantità dell’influsso dell’intenzione del fine sulla volontà di volere i mezzi.

Anzitutto il principio. Ci chiediamo se l’intenzione influisce sulla volontà, che vuole i mezzi. C’è una distinzione da fare, che è facilmente intuibile, e cioè l’intenzione può precedere la volontà o seguirla. Per esempio, siamo in Quaresima, facciamo un esempio riguardante una pratica oggi rara, e cioè il digiuno. Il digiuno. Un buon cristiano in Quaresima digiuna. Perché? Per dare lode e onore a Dio, e per mortificare se stesso. 

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/trattato-sugli-atti-umani-p-tomas-tyn_61.html

Padre Tomas Tyn, OP

Non si merita con le sole pie intenzioni, seppure anch’esse intenzioni abbiano qualche merito. Davanti al Signore nulla rimane senza il merito. Però non è possibile dire a noi stessi: io merito tanto quanto voglio meritare. No! Per meritare, bisogna proprio agire in vista del bene. Quindi non sempre, se io voglio, cioè se io intendo agire intensamente, poi di fatto agisco con quell’intensità che mi sono proposto nell’intenzione.  

La bontà della volontà dipende dalla sua conformità alla volontà divina. Non direttamente dalla legge eterna, che è Dio in Se stesso, ma alla volontà divina. Cioè la mia volontà per essere buona, non solo deve voler Dio, ma deve volere ciò che Dio vuole.

E qui non poteva mancare nel sed contra, - questo è importante -, il riferimento all’agonia di Gesù nell’orto, Mt 26: “Non come voglio io, ma come vuoi Tu”. Il Salvatore, anche in ciò che in fondo ci dispiace, ci insegna come dobbiamo sempre adeguare il nostro volere al volere di Dio. Fiat voluntas tua è veramente una richiesta fondamentale del Padre Nostro, ossia l’acconsentire sempre a che si faccia la volontà divina, non la nostra. Quindi sottomettere la nostra volontà a quella di Dio.

Quindi, è necessario che ci sia una conformità della volontà umana alla volontà divina. E’ necessario che la volontà umana si conformi a quella di Dio e quindi che ci sia questo fiat voluntas tua, che si compia la Tua volontà. Vedete come subentra una analogia di proporzionalità. E’ molto bello questo, metafisicamente parlando, perché c’è una duplice analogia di proporzione, ex parte obiecti e ex parte subiecti.

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