27 dicembre, 2022

Che cosa è il realismo - Prima Parte (1/4)

  Che cosa è il realismo

Prima Parte (1/4)

Perché la Chiesa ci tiene al realismo?

Il Santo Padre ha più volte raccomandato il realismo contro l’illusione dell’idealismo, ossia, come egli dice, l’illusione del primato dell’idea sulla realtà, mentre invece è l’idea che deve subordinarsi, assoggettarsi e adeguarsi alla realtà, facendosi da essa regolare. E questo è appunto il realismo.

Che cosa è la realtà? La realtà è l’essere reale dell’ente reale. «Ente reale» che significa? Il termine ente è poco usato, se non per certe espressioni burocratiche: «ente autonomo», «ente lirico», «ente case popolari» e simili. Tuttavia la nozione dell’ente è la più nota di tutte, la più spontanea, la più comune, la più ampia, la più universale, la più semplice, la più indeterminata, la più immediata, la più generica, la più astratta, quella nella quale tutte le nostre nozioni si risolvono e rispetto alla quale sono meno ampie. È la più significativa ma in modo implicito e potenziale, perché l’ente è ciò che ha un’essenza o esiste o ha l’essere in qualunque modo, reale o ideale, attuale o possibile.  Il termine più corrente per designare l’ente reale o la realtà è «cosa» o «qualcosa».

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È vero che la nozione dell’essere è spontanea, notissima ed universale.

L’idealista è convinto che il suo pensiero coincide con l’essere; per lui l’essere è l’essere pensato da lui; per cui nulla sta fuori del suo pensiero, e quindi è convinto di produrre lui il reale col suo pensiero.

Si tratta psicologicamente nell’uomo moderno, che si autoincensa come «moderno», del permanere inconscio della mentalità magica del pensiero primitivo o di quello infantile del mondo dei maghi e delle fate, che, con la bacchetta magica fanno apparire o sparire di colpo un personaggio così come noi cliccando sul computer facciamo appare e sparire le immagini.

 

La nozione dell’ente è la più ricca di tutte, non in atto, altrimenti saremmo onniscienti, ma implicitamente e confusamente, perché con essa tutto conosciamo, tutto pensiamo, tutto comprendiamo. 

È l’unica nozione che usiamo in tutti i nostri pensieri, giacchè si suppone che ogni cosa sia un ente. 

Anche le nostre idee sono enti, enti di ragione, pensieri pensati, enti mentali, ma enti. Persino il nulla lo concepiamo sul modello dell’ente.

Certo al realista sta a cuore soprattutto l’ente nella sua consistenza sostanziale. Ma dovunque ci sono tracce di entità, anche infime e debolissime, puramente mentali o fantastiche, lì il realista è interessato a cogliere il vero.

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