12 maggio, 2023

Galileo, Cartesio e Giordano Bruno - Dominio tecnico e dominio magico sulla natura - Prima Parte (1/5)

 

Galileo, Cartesio e Giordano Bruno

Dominio tecnico e dominio magico sulla natura

Prima Parte (1/5)

 

Le fu anche concesso di animare

la statua della bestia, sicchè quella statua

perfino parlasse e potesse far mettere a morte

tutti coloro che non adorassero la statua della bestia.

                                                  Ap 13,15

Le origini e lo sviluppo della magia

La parola Mago, secondo il Dizionario etimologico del Pianigiani, deriva dall’antico persiano magu, da cui magnus, grande; connesso col sanscrito maha, grande e mahati: magnificare, onorare, sacrificare. Il sacrificio mette in gioco l’idea della potenza del sacrificio, da cui il ted.Macht e l’ingl.might e l’idea dell’uccisione della vittima, da cui il matar spagnolo e l’ammazzare o mattanza in italiano, da cui il latino mactare, sacrificare e l’italiano.

Erodoto usa il termine magos per designare i sacerdoti medi e persiani, dediti all’astrologia, alla divinazione e all’interpretazione dei sogni. Dall’indagine degli astri essi ricevano indicazioni per la condotta umana, in quanto gli astri erano considerati esseri divini. I Magi che arrivano a Betlemme a far visita a Gesù bambino non erano altro che costoro, per cui sarebbe meglio chiamarli «maghi» e non magi. Quello che pertanto stupisce in questo commovente episodio del Vangelo è come Cristo fin da adesso riesca ad attirare a sé anche gli idolatri e i maghi. 

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https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/galileo-cartesio-e-giordano-bruno.html

 

Fontanellato, 10 maggio 2023

La magia è una soluzione falsa ed illusoria data al problema del potere dello spirito sulla materia e sul corpo. La sua istanza di creare un’armonia è giusta. E pure è giusta la sua percezione del primato dello spirito sul corpo. Ma è eccessivo il potere che dà allo spirito e ingannevole la sua concezione smaterializzata e idealistica della materia

Le prime autorevoli segnalazioni in Occidente delle pratiche magiche ci sono date dalla stessa Sacra Scrittura con la narrazione del confronto di Mosè con i maghi di Egitto (Es 8,13). Mosè dimostra di essere in possesso di un potere superiore al loro, perché partecipa dello stesso potere divino. Questo episodio ci mostra la somiglianza fra il potere magico e quello taumaturgico. 

 

Nell’ambiente fiorentino visse ed operò Giovanni Pico della Mirandola, il quale, essendosi posto il problema di quale fosse la dignità dell’uomo, si dette ad indagare presso tutte le fonti d’informazione delle quali la Firenze di Lorenzo il Magnifico di allora, era fornitissima.


Immagini da Internet:
- Mosè ed Aronne davanti al faraone, Archivo Capitular de la Real Colegiata de San Isidoro
- Marsilio Ficino, Giovanni Pico della Mirandola e Agnolo Poliziano, Cosimo Rosselli, Firenze

 

2 commenti:

  1. Bellissimo, proprio quello che cercavo. La fede e la preghiera spostano le montagne, non il semplice pensare e agire umano. Anche Raimondo Lullo fu uno gnostico?

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    1. Caro Francesco,
      conosco molto poco Raimondo Lullo, ma ne ho sempre sentito parlare in tono elogiativo. Egli fu beatificato dal Beato Pio IX e quindi non si può certamente considerare uno gnostico. Egli coltivò le scienze naturali ed elaborò un sistema scientifico basato sul calcolo matematico, che precorse il metodo cartesiano e quello galileiano.

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